Luigi Serafini alla Biblioteca racconta il suo ritrovarsi improvvisamente nel futuro

di Redazione TusciaUp

“Sono contento di avere qui alla Biblioteca l’amico Lugi Serafini”, il passaggio di parola è del commissario Paolo Pelliccia a Luigi Serafini ospite venerdi scorso della rassegna “Gli Speciali“, che si addentra nella  genesi del Comix.

Rompe  il ghiaccio Luigi Serafini partendo dal legame stretto con la Tuscia: “Quando vengo qui è un po’ respirare aria di casa, ho delle origini legate alla carta e a Ronciglione, dove c’erano cartiere che utilizzavano l’acqua del Rio Vicano, i miei antenati erano degli artigiani della carta”.

Luigi Serafini, artista e designer di fama mondiale, con grande tono pacato e fluido senza omettere il minimo particolare, venerdi pomeriggio, ha parlato delle sue opere e della mostra attualmente in corso al MACRO di Roma. In questo interessante e lungo intervento, Serafini ha raccontato la genesi del Codex Seraphinianus, il libro – un bizzarro progetto rimasto a lungo “di culto” – da lui scritto e illustrato a fine anni Settanta (originariamente pubblicato da Franco Maria Ricci, oggi disponibile per Rizzoli). Il Codex è un volume di oltre 350 pagine, acquistabile anche online, caratterizzato da una lunga serie di curiose illustrazioni che spaziano fra tematiche botaniche, mineralogiche, etnografiche e molto altro. Una sorta di enciclopedia, scritta però in una grafia indecifrabile. Divenuto una specie di “oggetto editoriale non meglio identificato”, è stato spesso menzionato e apprezzato dai più diversi artisti e intellettuali, come Italo Calvino, Achille Bonito Oliva o Tim Burto,ha un grande seguito negli contemporanei. “Tutto ruota intorno alla carta da cui si è partiti”. E alla signora tra il pubblico che gli chiede  come si allinea la sua arte con la tecnologia e l’intelligenza artificiale. Risponde che al Macro di Roma l’indomani avrà un incontro con dei bambini “l’ho intitolato Kinder Codex”, la battaglia da  vedere è se saprò tenere fuori i genitori”.  I bambini, coinvolti anche nella presentazione nell’estrazione dei numeri, per l’assegnazione del suo libro, a dire il vero molto di più di una vera enciclopedia, o meglio una vera opera d’arte .  Mentre il disincantato Luigi Serafini continua  a ripetere: “Ancora non so come tutto questo sia successo.- All’epoca non c’era la rete internet però c’era la rete editoriale, che era l’unica rete disponibile per questo tipo di operazione. Ho fatto tutto questo senza saperlo e penso queste cose a posteriori: una visione naturalmente falsata da quello che è successo dopo. Può darsi pure che tutto questo non corrisponda e che possano esserci altre spiegazioni”.

Quando si è grandi si lascia sempre una apertura, si chiama libertà di pensiero,quella che ci rende unici e più forti, grazie a Luigi Serafini per la sua lezione di stile.

Per chi non fosse stato presente la registrazione dell’incontro è disponibile sul canale YouTube della Biblioteca:

Foto di Miriam Giacci.

Il prossimo e penultimo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra” sarà venerdì 31 maggio, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Patrizia Valduga.
 poetessa e traduttrice italiana.

 

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