Ludovico Precoma l’enfant prodige del pianoforte

di Sara Grassotti

Precoce e geniale, l’enfant prodige della musica classica, Ludovico Precoma, è nato a Segrate il 4 gennaio del 2009 ma cresciuto a Viterbo. Alunno al quarto anno del Liceo Musicale “Santa Rosa da Viterbo” e allievo della professoressa Anna Lisa Bellini, concertista di fama internazionale, ha conquistato tre primi premi assoluti tra il 2024 e il 2025, oltre al Premio Speciale Pianoforte al Concorso Internazionale “Note sul Mare”.

Ludovico ha il suo primo approccio con la musica nel 2015, già dal primo incontro con la tastiera sono emerse le sue attitudini, poi supportate da ore e ore di studio quotidiano, un’innata curiosità per l’arte dei suoni e incontri fondamentali con professori che hanno creduto in lui. Ha partecipato a concorsi pianistici per categorie di età, ricevendo riconoscimenti di prestigio, come il 1° premio assoluto ex-aequo con votazione 100/100 e borsa di studio al IX Concorso Musicale “Pietro Egidi” 2025 – Viterbo Sez. Pianoforte – Cat. 4. Appassionante la sua esibizione mattutina domenica 21 settembre scorso, con il concerto pianistico “Prime Note d’Autunno” nella suggestiva chiesa della Folgore, a Vetralla.Potrebbe essere un'immagine raffigurante 6 persone

Figlio d’arte, il papà Simone è il direttore artistico del Teatro San Leonardo, la mamma Elisabetta una creativa digitale. Lo rivedremo il 5 novembre prossimo accompagnare la performance poetica di Maria Teresa Muratore, nel programma della UEL-Università dell’Età Libera al Teatro dei Padri Giuseppini al Murialdo.

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Molto riservato, diviso tra studi e musica, ci svela finalmente qualcosa in più di lui…

Ludovico, quando hai iniziato a suonare il pianoforte?

Il mio incontro con il pianoforte non è stato un colpo di fulmine, né qualcosa che ho sentito come una vocazione fin da subito. È stato più come un amico cresciuto con me, passo dopo passo.
Ho iniziato da molto piccolo, a un corso pomeridiano che i miei genitori avevano scelto per me, un’attività come tante altre, come poteva essere disegno o sport. Da allora, però, il pianoforte non mi ha più lasciato.
Per anni è rimasto un gioco, qualcosa che facevo con leggerezza. A volte mi rendevo conto che aveva un posto importante nella mia vita, ma non pensavo davvero a un futuro in quella direzione.

E quando tutto ti è stato più chiaro?

Solo alle medie ho cominciato a chiedermi dove potesse portarmi, a immaginare di studiarlo più seriamente, anche se non sapevo ancora bene come.
La vera svolta è arrivata al liceo, quando ho incontrato la professoressa Bellini: con lei ho capito che quella passione poteva diventare anche un lavoro, qualcosa da costruire con dedizione.

Quanto Anna Lisa Bellini ha inciso nel tuo percorso?

Devo moltissimo alla professoressa Bellini. Solo dopo averla conosciuta ho capito davvero cosa significhi studiare musica. Prima il pianoforte per me era un gioco, qualcosa che facevo d’istinto, senza un metodo. Con lei ho scoperto che dietro ogni gesto, ogni suono, c’è un lavoro profondo, fatto di tecnica, di studio costante, ma anche di ascolto, di sensibilità e di crescita personale.
Quando ho iniziato con la professoressa non avevo quasi nessuna base tecnica: sapevo a malapena leggere le note. Con pazienza e attenzione mi ha accompagnato passo dopo passo, aiutandomi a costruire una base solida e a capire cosa vuol dire davvero esprimersi attraverso la musica.
Lei dice sempre: “Il lavoro è 50% dell’insegnante e 50% dell’alunno”, ma nel mio caso credo che lei ci abbia messo anche qualcosa in più.

Sei al penultimo anno del Liceo Musicale “Santa Rosa da Viterbo, poi pensi di iscriverti al conservatorio?

Sì, sicuramente mi iscriverò in conservatorio. Non ho ancora deciso quale, sto valutando con calma, ma so che voglio continuare a studiare musica in modo sempre più approfondito.
Non lo vedo come un traguardo, ma come un passo naturale: finora ho costruito le basi, e il conservatorio per me rappresenta il modo per crescere ancora, sia come musicista sia come persona.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Mi piacerebbe dedicarmi all’insegnamento. È una dimensione che sento profondamente mia: mi affascina l’idea di trasmettere quello che ho imparato e, allo stesso tempo, continuare a imparare insegnando.
Per me lo studio e l’insegnamento sono legati: voglio studiare per insegnare e insegnare per continuare a studiare, magari ancora più di adesso.
Credo che insegnare sia uno dei modi più belli per restare in contatto vivo con la musica, perché ti obbliga ogni giorno a rimetterti in gioco e a capire più a fondo ciò che fai.

 

Ludovico Precoma è un nome che si sta facendo strada nella musica a suon di impegno e passione. La sua padronanza dello strumento ha lasciato il pubblico senza parole, consacrandolo come uno dei giovani più promettenti della scena musicale. Nel mentre, continuerà a farci emozionare dai palcoscenici che attraverserà. Per lui decliniamo in augurio la motivazione che Vittorio Sgarbi ha conferito alla sua prof speciale Anna Lisa Bellini, in occasione dell’assegnazione del Premio Efebo Città di Sutri nel 2019: “Il talento è l’audacia, lo spirito libero, le idee ampie”.

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