L’amore, la volontà, il sacrificio, la determinazione, la speranza a volte non sono sufficienti a realizzare un sogno, magari neppure a raggiungere un semplice obiettivo. E allora non resta che farsi da parte, se non alzare le mani. Sintesi del lungo colloquio con Luciano Proietti, presidente di Archeotuscia. Non una dichiarazione di resa, ma stanchezza, delusione, solitudine di un uomo che da un ventennio si batte per la valorizzazione di Viterbo e del suo territorio. Numero uno dallo scorso marzo, per la quarta volta, dell’associazione di volontariato, anticipa che a dicembre lascerà l’incarico. Per troppo amore non corrisposto.
Cos’è, innanzi tutto, Archeotuscia?
“Un’associazione che si occupa di tutelare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e archeologico non soltanto di Viterbo, ma dell’intera Tuscia, come spiega inequivocabilmente il nome. Tanto è vero che abbiamo sezioni a Tuscania, a Capodimonte, ci occupiamo di visite guidate all’isola Bisentina attraverso una convenzione con la famiglia Rovati. L’obiettivo è ovviamente la promozione turistica di un territorio che comunque ha di fronte emergenze importanti da affrontare”.
Quali?
“Mi limito a segnalare quelle prioritarie: i parchi archeologici di Norchia e Castel d’Asso, situati nel Comune di Viterbo. Il 9 maggio dell’anno scorso fu allestito un convegno per sensibilizzare soggetti pubblici e privati. Intervennero i rappresentanti delle varie istituzioni. Tante parole, tanti impegni formali…”.
E da allora, cioè da un anno non è cambiato nulla?
“Esattamente. Circa un mese fa con l’associazione di Vetralla “Salviamo Norchia” abbiamo fatto il punto della situazione e abbiamo preso atto di un sostanziale stop. Eppure a febbraio avevamo trasmesso studi e progetti al presidente della Provincia Romoli che aveva garantito il suo interessamento presso la Regione. Poi c’è stata la battuta di arresto per motivi diversi che non sto qui ad elencare, da conferenze di servizio a dissapori politici”.
E siamo a bocce ferme.
“Di recente ho parlato con il consigliere regionale Daniele Sabatini che ha chiesto gli elaborati. Vedremo”.
Insomma, le istituzioni pubbliche sono latitanti…
“Presenza zero. Solo interventi di facciata. Si predica bene, ma si razzola male. Eppure nella questione di Norchia sono coinvolti tre sindaci, quello di Monteromano, di Vetralla e di Viterbo. Sono molto demoralizzato perché devo constatare ancora una volta che se non c’è qualcuno che ha la volontà politica di portare avanti un progetto, il progetto si arena. Soprattutto quando un’associazione come la nostra è politicamente trasversale. In definitiva, tutte le relazioni, di tipo naturalistico, botanico, geologico sono finite nel classico cassetto. Comunque tiriamo avanti. Per esempio, ora siamo molto impegnati su Ferento. Due giorni fa ho dovuto chiamare una ditta per far pulire il sito anche in vista della stagione teatrale”.
Che quest’anno non vedrà la presenza di Giuseppe Rescifina, animatore storico di “Tramonti”.
“Purtroppo non sta benissimo. Ne sentiamo la mancanza”
Ferento ha un costo…
“Certo e da dieci anni la teniamo aperta tutti i giorni”.
Chi paga?
“Noi dell’associazione attraverso il rinnovo delle tessere e le offerte dei visitatori”.
Quanti iscritti conta Archeotuscia?
“Siamo 950, attivi 200, paganti più o meno 150”.
Il Comune vi aiuta?
“Dico solo che è uscito un bando per le frazioni, contiene tanti paletti che credo proprio che non parteciperemo. Poi però ci chiamano dall’ufficio turistico per chiederci i depliant su Ferento e Castel d’Asso che stampiamo a spese nostre”.
Scusi la franchezza della domanda, ma chi glielo fa fare?
“La grande passione. Tutti i giorni faccio le due di notte a lavorare. Non ce la faccio più. A fine anno ci sarà un avvicendamento, passerò il testimone al vice presidente, Raffaele Donno”.
Allora inutile chiederle qualcosa nel programma del prossimo mandato triennale.
“Al momento le posso dire che presenterò una lettera di dimissioni, ovviamente motivata. A subentrare sarà l’attuale mio vice. Non uscirò però dall’associazione”.
E’ tutto molto triste.
“Vero è triste, la passione mi ha aiutato e mi aiuta, ma quando non c’è collaborazione, devi prenderne atto e alla fine sei costretto a farti da parte”.
Area archeologica di Ferento


























