Alle porte di Viterbo è possibile fare un’immersione nel mondo della produzione agricola solidale. Nella fattoria, e anche nelle altre strutture che propongono attività riabilitativa, sono presenti persone appartenenti a fasce deboli della popolazione, che all’interno di un percorso protetto possono partecipare attivamente alla filiera produttiva agricola e agroalimentare: una piccola oasi dove trovare spazio e occasione d’incontro con storie speciali. Alicenova è parte di un corpo dove si creano connessioni con altre realtà che condividono gli stessi valori, e si riflette insieme sui temi della collaborazione, dell’agro-ecologia, di modelli alternativi e maggiormente sostenibili per l’agricoltura.
La rappresentazione pura di una cornice di senso sul tema della sostenibilità e della inclusione declinando quelle economica, sociale e ambientale come elementi che possono essere interconnessi piuttosto che escludersi o contrapporsi. Luciana Ricci è la coordinatrice per Alicenova nel settore dell’Agricoltura Sociale e ci racconta progetti e desideri di questa realtà tutta da scoprire e in continuo movimento.
Umbra di origine, Luciana Ricci, nata nella vicina Orvieto, vive con la famiglia, marito e due bambini, a Castiglione in Teverina, parlandoci ci fa scoprire un mondo…
Alice Nova è parte di un percorso in cui l’attenzione per il sociale è un viaggio di vita predestinato?
Alicenova è una Cooperativa Sociale attiva sul territorio della provincia di Viterbo e dal 2017 anche sulla provincia di Roma Nord, quindi sì possiamo dire che è un viaggio di vita predestinato. Porta avanti da trent’anni, promuovendo l’agricoltura sociale ristorazione e turismo sostenibile, in un’ottica di inclusione, inserimento lavorativo, welfare di prossimità.
Come tutto ha avuto inizio?
La cooperativa nasce nel 1990 occupandosi di servizi alla persona, seguendo i percorsi riabilitativi ed educativi di persone con disagio fisico e psichico. In particolare, per quanto riguarda l’Agricoltura Sociale, la Cooperativa si è attivata con percorsi di formazione e tirocini rivolti a persone appartenenti a fasce deboli della popolazione. Nel 2007 Alicenova è stata affiancata dalla Cooperativa Sociale Fattorie Solidali che nasce come spin off del settore agricolo di Alicenova.
La Cooperativa Fattorie Solidali conduce in biologico un’azienda agricola composta da tre corpi: la “Fattoria di Alice” a Viterbo, la “Fattoria sociale Ortostorto” a Montalto di Castro e la “Fattoria Crocevia” a Nepi.
Quale è stata la prima attività ?
La prima attività di Agricoltura Sociale è stata avviata presso un vivaio di Tuscania, per poi arrivare a Viterbo e diventare la Fattoria di Alice. Qui il progetto è continuato ed è cresciuto, cercando di differenziare il più possibile le attività da svolgere. Oggi in fattoria sono attivi sia percorsi riabilitativi sia tirocini formativi che inserimenti lavorativi rivolti a persone con disagio fisico, psichico o con problemi di dipendenze. Inoltre accoglie anche percorsi di messa alla prova o di sconto della pena e tirocini inviati dall’UEPE (Ufficio Esecuzioni Penali Esterne).
Anche le attività agricole sono aumentate e si sono differenziate e sono state aggiunte l’attività florovivaistica, l’attività di vendita presso il punto vendita aziendale e quella più recente di trasformazione nel piccolo laboratorio.
Quanti lavoratori speciali avete integrato?
Ad oggi presso la fattoria di Viterbo ci sono cinque lavoratori svantaggiati, tre ragazzi che provengono da una storia pregressa di dipendenze e due con alle spalle una storia di immigrazione. Altri due soci svantaggiati lavorano presso la fattoria Ortostorto di Montalto.
Qual è la funzione delle altre strutture facenti parte della cooperativa?
La Fattoria sociale Ortostorto a Montalto di Castro è un’altra delle fattorie gestite dalla Cooperativa. È un’azienda agricola biologica e agrituristica sociale che svolge attività di riabilitazione e inserimento lavorativo protetto, rivolte a persone con disabilità psico-fisica e disagio sociale. Qui la produzione ortofrutticola e i percorsi di riabilitazione e inclusione sociale sono stati affiancati dall’attività di accoglienza turistica.
La terza fattoria gestita dalla Cooperativa è Crocevia a Nepi. La storia di questa fattoria inizia con un clan criminale legato alla camorra, che utilizzava questo terreno per allevare cavalli per le corse clandestine. Il bene è stato affidato dal comune di Nepi alla Cooperativa Fattorie Solidali. Nasce così, il progetto Crocevia, che vuole trasformare quest’area degradata in un luogo di lavoro e condivisione, dove l’agricoltura è sociale e inclusiva, di tutti e per tutti. In più è stato realizzato un campo per svolgere Interventi Assistiti con gli animali. Il campo prevede un’area interna per svolgere attività sportiva e di agility con i cani ed all’esterno un Percorso Salute.
S’Osteria 38 è una struttura di accoglienza turistica sorta sulla 38° tappa della via francigena. Si tratta di una struttura che coniuga ristorazione, accoglienza turistica e dimensione sociale. Anche qui sono attivi percorsi di inclusione e di tirocinio lavorativo rivolti a fasce deboli della popolazione.
Casale Tigna ed Ecoalbergo sono strutture ricettive gestite sempre dalla cooperativa e ispirate ai valori del turismo sostenibile.
Quante persone vi sono occupate e quanto è significativo il loro inserimento nella vita sociale?
Nelle fattorie sono diverse le persone svantaggiate che sono state poi assunte dalla Cooperativa e che lavorano attivamente nelle strutture. Naturalmente oltre a loro nelle fattorie è presente un’equipe multidisciplinare composta da educatori, psicologo, terapisti occupazionali che seguono i vari percorsi riabilitativi e di inclusione, ma anche periti agrari, agronomo, biologo che si occupano della parte produttiva. Sicuramente il percorso è molto utile per il reinserimento in società: il prendersi cura, l’essere parte attiva di un processo produttivo, accompagna le persone a riprendersi la propria vita e diventare membri attivi della comunità.
Quali sono oggi i vostri progetti sociali?
Tutti i progetti che abbiamo attivi sono rivolti alla comunità locale e non. Al momento oltre ai percorsi riabilitativi attivati in accordo con le Asl di competenza, stiamo portando avanti due progetti di tirocinio formativo (Legge 24): uno presso la Fattoria di Alice e S’Osteria 38, che coinvolge sei ragazzi e un altro presso un laboratorio di trasformazione che gestiamo a Sacrofano in ATI con una Cooperativa di Roma. Inoltre da inizio anno è partito INNESTA, un progetto di Agricoltura Sociale finanziato dalla Regione Lazio rivolto ad un totale di venticinque ragazzi tra disagio fisico ed economico sociale, che prevede un percorso di formazione e di inserimento in agricoltura e coinvolge anche altre cooperative del territorio e numerosi enti come la Camera di Commercio e l’Università della Tuscia.
Viterbo è una città verde secondo lei?
Viterbo ha sicuramente degli spazi verdi, ma quello che ho notato in questi anni è la progressiva riduzione di questi, sostituiti dall’urbanizzazione anche delle aree più periferiche. È sicuramente un peccato.
Come potremmo migliorare la nostra qualità della vita?
Dobbiamo andare sempre più nella direzione di un maggiore rispetto dell’ambiente che ci circonda.
Forse è necessaria una presa di coscienza da parte dei singoli (tanti piccoli gesti possono cambiare il mondo), informare le persone ed educarle, investire sulla formazione e la sensibilizzazione delle nuove generazioni che cureranno il mondo di domani. Solo prendendoci cura dell’ambiente che ci circonda possiamo prenderci cura anche di noi stessi e migliorare la qualità della nostra vita.
Quando l’impatto sociale è ricercato intenzionalmente e l’investimento viene dichiaratamente effettuato con lo scopo di perseguire un risultato positivo per la comunità, è la prova tangibile di ciò che viene definito Bene Comune. Alicenova ce lo dimostra incarnando un progetto che germoglia progetti, avvalorando un percorso portato avanti con tenacia da anni. Un percorso che si arricchisce sempre di nuove sfide.
Visite guidate alla Fattoria
La visita alla fattoria comprende passeggiata nell’orto e nel frutteto, raccolta degli ortaggi di stagione e merenda con i prodotti locali; chi lo desidera potrà portare con sé un vassoio dei prodotti raccolti. Su richiesta possibilità di organizzare la trasformazione e preparazione della frutta e della verdura nel laboratorio della fattoria stessa. Su prenotazione possibilità di soggiornare o mangiare nelle altre strutture facenti parte della cooperativa: S’osteria38, Casale Tigna e Ecoalbergo ad Acquapendente e Fattoria Sociale Ortostorto a Montalto di Castro.