L’orto del Titanio a S. Angelo di Roccalvecce

di Emiliano Macchioni*

Un’operazione per salvare l’identità di un borgo contadino con radici nella cultura della terra, venerdì 18 Settembre alle ore 18 a S. Angelo di Roccalvecce, un borgo rinato grazie ai murales delle fiabe sulle pareti delle vecchie case semidisabitate. Su un fazzoletto di terra nel centro del villaggio, situato sulla Valle del Tevere, gli artisti di forME semineranno l’orto del titanio per raccontare in modo nuovo l’identità di uno dei borghi più famosi della Tuscia Viterbese, che sta chiamando a sé turisti da tutto il mondo. Un nuovo percorso artistico per narrare l’anima di quei villaggi periferici, che hanno rischiato seriamente di scomparire.

L’Orto del Titanio è la continuazione del progetto didattico “Il suono del Titanio” dell’Accademia delle Belle Arti di Brera del dipartimento Arti Visive, Scuola di Scultura, Cattedra di tecniche della Fonderia, di cui è titolare il prof Geremia Renzi. Evento a cura di Zhenru Liang, direttore artistico dell’associazione culturale forME di Milano ed organizzato in collaborazione con La Carovana Narrante del prof. Emiliano Macchioni, che gentilmente metterà a disposizione il proprio spazio. L’orto, inteso come luogo interiore, permette agli artisti di entrare con la propria opera all’interno di uno spazio quadrato di due metri per due, dove il Titanio diventa il materiale fondamentale. Quindi non piante da seminare, ma opere in titanio, le quali, colorate tramite anodizzazione, creano con la loro ossidazione dei microprismi, che in base all’inclinazione daranno vita a varie tonalità di colore. Senza l’ausilio di vernici o smalti è il metallo stesso che rigetta in superficie i suoi colori come avviene per l’arcobaleno, le ali delle farfalle e le rifrazioni di luce delle squame dei pesi. Inoltre, con questo procedimento, si attiva una reazione chimica che creando l’Atanasio, esalta le qualità proprie del Titanio, quale elemento contro l’inquinamento. Elemento antismog auto pulente e purificatore dell’aria, proprio come fosse un albero o qualsiasi altra pianta della terra. Il progetto, oltre alla partecipazione degli artisti Zhenru Liang, Pierantonio Volpini e Geremia Renzi, prevede il coinvolgimento delle giovani artiste dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, Sara Laverde e Michela Malacrida, selezionate durante la presentazione “Il suono del Titanio – Sculture abitate nell’Alto Lazio”. L’evento verrà raccontato tramite gli scatti, i video, i disegni e i reportages degli operatori della Carovana Narrante, molto attiva sul territorio con le sue uscite di narrazione.

Si procederà con la preparazione del terreno dove nascerà l’orto e poi si pianteranno le opere, che gli artisti hanno creato precedentemente. Per un maggiore coinvolgimento del pubblico, in uno spazio chiuso con una presa di corrente, si pensa anche ad un workshop che dia agli interessati la possibilità di colorare il proprio “seme di titanio”, il quale, inserito nel terreno, darà vita ad un nuovo orto seminato. Partecipazione gratuita. Facciamo rete sul territorio per il futuro della Tuscia.

 

*Insegnante,ideatore del progetto di  narrazione, coordinatore dei Civita Writers e della Carovana Narrante.

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