“Le farfalle di Villa Giulia”il libro della tarquiniese Evelina Proli

di Cristiana Vallarino

Evelina Prioli
Una scrittrice viterbese protagonista a Tolfa del nuovo incontro letterario ospitato dalla Pinacoteca Comunale: il 1 ottobre alle ore 18, sarà la volta di Evelina Proli con “Le farfalle di Villa Giulia”.
La Proli è nata a Tarquinia ed è laureata in Scienze Infermieristiche e in Ostetricia. Si è trasferita a Viterbo nel 2008 e attualmente lavora come Informatore medico scientifico. Nel 2020 ha pubblicato con la casa editrice Dialoghi il romanzo “Attraverso la parete”.

Il libro, a tema sociale, sarà presentato dall’assessora alla cultura dott.ssa Tomasa Pala. L’incontro è organizzato in collaborazione con il Centro Anziani e la Fidapa Sezione di Tolfa e sarà moderato dal dottor Antonio De Pascalis.

Il nuovo libro “Le farfalle di Villa Giulia” – continua l’assessora -, racconta una storia toccante ambientata tra Civita e Bolsena, che non lascia indifferenti. Un viaggio interiore nel mondo di quei “soggetti fragili” che hanno molto da dire, raccontare e consigliare: i nostri anziani, in particolare quelli, sempre piú numerosi, affetti da Alzheimer o forme diverse di progressiva perdita della memoria, come Nora, una delle protagoniste ospite di Villa Giulia, rimangono ancorate al sé più profondo”.

Emma è un’infermiera occupata nell’assistere le ospiti della casa di riposo Villa Giulia, sullo sfondo del lago di Bolsena. – prosegue Pala -. Il costante approccio con le anziane affette da demenza senile fa crescere nella donna maggiori consapevolezze sul valore del tempo e dei ricordi: ogni attimo è prezioso e destinato alla labile percezione umana. L’incontro con Nora, paziente della struttura, le riserva più sorprese di quante sarà in grado di immaginare: l’anziana scrittrice, spinta dall’affetto che la unisce all’infermiera, decide di completare il suo ultimo lavoro affidandole i propri pensieri. Il destino del manoscritto diventa così un tassello fondamentale per la rinascita di emozioni perdute, desideri assopiti e affetti da proteggere. Memoria e dolore si intersecano fino a trovare una cura alle ferite interiori, perché il vero elemento da proteggere è la bellezza dell’anima, sempre e comunque”.

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