L’ArciCaccia di Viterbo sulla bozza calendario venatorio

Sulla  bozza di calendario venatorio sottoposta alla valutazione delle AAVV Regionali  le nostre osservazioni.

La proposta di calendario 24/25  ricalca quello già adottato negli anni passati. Riteniamo quindi, a legislazione vigente, l’impianto positivo, avendo garantito in questi ultimi anni certezza rispetto a ricorsi e sospensive strumentali.

Il giudizio positivo riguarda anche l’estensione del periodo di prelievo alla beccaccia fino al 31 gennaio , condizionato alle garanzie espresse dagli uffici regionali  sulla sostenibilità  di tale prolungamento , in quanto sorretto da idonea documentazione, integrativa dei parametri  fin qui adottati ( decadi Key Concepts nella interpretazione ISPRA) .

Riteniamo poi che non vi siano ostacoli , sempre a legislazione vigente, per  qualche integrazione quali :

Nei mesi di Ottobre/novembre un superamento, anche parziale,  del limite delle tre giornale di prelievo alla migratoria da appostamento; un anticipo del periodo di addestramento cani

Rispetto ad anticipi/posticipi riteniamo assolutamente riproponibile il posticipo alla specie colombaccio al 10 febbraio , mentre per la tortora congrua una/ due giornate esclusivamente dedicate alla specie, nel quadro del Piano di gestione nazionale, con tutti i limiti  di una “lotteria” , come ci siamo già espressi negli anni passati. Alla luce oltretutto del vincolo del cosidetto “ arco temporale massimo” l’inserimento di altre specie, come i corvidi, sarebbe assolutamente incongruo e funzionalmente  squilibrato.  Va tenuto presente poi  che altrimenti – come  l’anno passato – il periodo di addestramento cani si ridurrebbe ancora.

Nell’ambito della consultazione abbiamo poi avanzato la richiesta perchè la Regione attivi finalmente almeno la procedura per il prelievo in deroga dello storno ed un sollecito per la redazione/adozione del Piano di Gestione per il prelievo della pavoncella .

Riguardo ad una ipotesi ventilata e non formalizzata di caccia al cinghiale per 4 giornate di ottobre pensiamo sia  nettamente non fattibile per la richiamata questione “arco temporale massimo” , oltre alle criticità di effettiva fruizione per ragioni tecniche abbastanza evidenti ( climatiche, ambientali, di sovrapposizione con altre pratiche venatorie e non, etc) .

ARCICACCIA auspica invece che le proposte migliorative del “disciplinare” specifico per la caccia in braccata siano oggetto di reale confronto  coi distretti che le avanzano  , gli ATC e le AA.VV, e tenga conto delle diversità territoriali ed ambientali tra le varie province.

Viterbo , 26 marzo 2024.

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