La Viterbese cade ancora, quarto stop di fila.All’Avellino basta un gol in avvio partita per violare il Rocchi

di Claudio Petricca

Viterbese (3-5-2): Vitali; Markic (1’ st Urso), Atanasov, Baschirotto; De Giorgi, De Falco (12’ st Sibilia), Bezziccheri (12’st Bensaja), Errico, Antezza (1’ st Svidercovschi); Pacilli (31’ st Molinaro), Volpe.

A disposizione: Pini, Scalera, Milillo, Corinti, Ricci, Bianchi, Culina.

Allenatore: Antonio Calabro.

Avellino (3-4-3): Tonti; Zullo (29’ pt Karic; 20’ st Silvestri), Morero, Illanes; Laezza (34’ pt Njie), Di Paolantonio, De Marco, Parisi; Micovschi, Charpentier (20’ st Albadoro), Alfageme (29’ pt Rossetti).

A disposizione: Abibi, Silvestri, Acampora, Petrucci. Allenatore: Ezio Capuano.

Arbitro: Colombo della sezione di Como.

Assistenti di linea: Donato della sezione di Milano e Tinello della sezione di Rovigo.

Marcatore: 3’p.t. Micovschi

Note: Cielo coperto, terreno in buone condizioni, spettatori 1200 circa con larga rappresentanza ospite. Ammoniti: Illanes, Atanasov, Parisi, Micovschi, Errico, De Marco, Chaperntier, Petrucci e Tonti. Angoli: 8-2 per la Viterbese. Recupero: pt 4’; st 6’.

 

VITERBO – Se non ci fosse quel tesoretto messo da parte faticosamente nelle prime giornate di campionato ci sarebbe da mettersi le mano nei capelli. La Viterbese cade ancora, quarta sconfitta consecutiva in campionato, quinta considerando la coppa Italia, una squadra smarrita che è la lontana parente di quella vista all’opera in avvio di campionato. Ad un Avellino incerottato basta un gol di Micovschi, arrivato sull’ennesimo regalo dei padroni di casa, per festeggiare al Rocchi ed acuire quella che sta diventando una vera e propria crisi. Troppi errori tecnici, qualche giocatore non al meglio della condizione, il solito palo colpito ed ecco che la somma dei fattori riporta impietosamente con i piedi in terra la squadra gialloblù. Salvezza doveva essere e salvezza dovrà essere, magari conquistata con anticipo, senza soffrire eccessivamente ma alla fine il traguardo di questa squadra in questo momento sembra proprio quello. Inutile nasconderci dietro un dito, questa squadra almeno al momento, non sembra mostrare la qualità necessaria per accontentare le idee del mister ed i tanti errori commessi, anche senza la pressione avversaria, ne sono probabilmente la dimostrazione. Poi magari riusciamo a creare delle palle gol, ne sono capitate almeno tre sui piedi di Volpe traversa compresa, ma alla fine il gioco ne risente. Giocatori adattati in ruoli diversi, altri che non stanno attraversando il momento migliore, altri che non riescono a dare il salto di qualità invece necessario. Per fortuna, come detto, il tesoretto c’è ancora ma si sta pericolosamente assottigliando ed il tutto alla vigilia della trasferta impossibile sul campo del rullo compressore di questo campionato, la Reggina. Antonio Calabro è amareggiato per una sconfitta giudicata immeritata: “ Siamo tutti amareggiati, non siamo contenti del risultato né ci bastano determinate cose, io la prestazione la guardo in questi termini. L’Avellino ha fatto due tiri in porta uno dei quali ha portato al gol, non parlo di atteggiamento perché questo c’è stato per tutta la partita, è mancato l’aspetto tecnico soprattutto nel passaggio ma questo non riguarda l’atteggiamento e la prestazione. Per quanto riguarda il primo tempo siamo andati vicini al gol un paio di volte, almeno tre nel secondo perdendo con un tiro in porta. Io analizzo le partite senza tralasciare gli episodi, se fa gol Volpe la partita cambia. Nel secondo tempo abbiamo avuto almeno cinque occasioni dove potevamo fare gol, siamo molto ma molto arrabbiati ed amareggiati, tutta la squadra, perchè capiamo che questo è un momento di difficoltà. Da allenatore devo cercare di guardare la partita e la prestazione, dico che in due partite in casa abbiamo perso la partita con due tiri in porta. Io penso che questa squadra abbia bisogno di una iniezione di fiducia, di episodi che magari nella prima parte della stagione andavano bene, oggi dico che nelle ultime tre partite non meritavamo di perdere. Abbiamo sbagliato passaggi dove non c’erano avversari, la mia squadra deve avere una idea, costruire gioco, è normale che non chiedo di costruire quando siamo sotto pressione, nel momento in cui i difensori sono soli debbono creare i presupposti per creare gioco. La responsabilità sul gol subito è la mia perché in quelle situazioni non chiedo di buttare palla avanti ma di giocare sul giocatore libero, i difensori non erano pressati, quel passaggio andava fatto ma meglio. Insieme al mio staff a fine partita nonostante la delusione e l’amarezza abbiamo dovuto fare una analisi della partita e rispetto a quella con la Cavese, dove siamo stati brutti, oggi secondo me abbiamo fatto cose migliori. Oggi questa squadra ha bisogno non sentire molta pressione e negatività, secondo me deve essere arrabbiata, come i tifosi, il presidente, il mister ma questo non si deve trasformare in sconforto ma in positività. Questa è una squadra che quando deve fare la partita fatica mentre si esprime meglio quando deve ripartire, la mia analisi della partita è che siamo molto delusi ed arrabbiati tutti e non meritavamo assolutamente di perdere poi gli episodi cambiano la partita, sa fai gol con Volpe cambia tutto. I tifosi debbono sapere che i primi ad essere arrabbiati siamo noi, accogliamo il loro invito ad invertire la tendenza. Domenica andremo a giocarci questa sfida, questa squadra ha bisogno di fiducia ed entusiasmo perché sono giovani e allora dobbiamo andare alla ricerca di questo ed uscirne fuori”.

Foto di Massimo Luziatelli

 

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