La storia del Presepio permanente visitabile nella casa di Santa Rosa

La storia del Presepio che è possibile visitare nella casa di Santa Rosa ebbe vita ad opera di  monsignor Aroldo Gasbarri, presidente di Propaganda Fide di Roma, che possedeva nei locali della Congregazione un grande presepio, composto di preziose statuine scolpite in legno dai maestri artigiani di Ortisei, che  pensò di donare al Monastero di Santa Rosa.
Volontà che fu rispettata dopo la sua morte, allorché le suore, nella seconda metà degli anni ’70, ebbero l’idea di dare vita ad un Presepio tradizionale direttamente nel Santuario.

I lavori vennero realizzati con l‘aiuto di qualche appassionato, sotto la meticolosa regia della compianta Suor Maria Celeste.

Solo successivamente per motivi logistici venne allestito al piano terra della Casa di Santa Rosa.

Fu ne 1982 che si decise di sfruttare i locali restaurati al piano superiore; in tale circostanza fu creato l’attuale Presepio Poliscenico, con quadri che vanno dall’Annunciazione fino alla Morte e Resurrezione, secondo un’attenta ricostruzione dell’ambiente palestinese e seguendo l’indicazione dei Testi Sacri.

In questo contesto si potranno ammirare delle particolarità, come i Magi, che non sono inseriti nella scena della Natività, ma hanno un quadro a parte, forse il più “ricco nei personaggi”.

La Crocifissione è con i Patibula a terra, mentre nel Sepolcro il Sudario è attentamente ripiegato.

I volontari del Monastero gestito dalle suore Alcantarine Francescane, sempre aperto, ne consentono l’attenta visita.

La casa di Santa Rosa è ubicata a ridossodel Santuario nella via dedicata via Casa di Santa Rosa.

Mai come in questo anno con l’assenza a causa della pandemia delle rappresentazioni di Presepi Viventi, è appropriato visitare quei presepi permanenti e artistici a cui magari nel periodo natalizio non si è data la giusta attenzione.

 

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