La Provincia riceve Palazzo Calabresi in affitto dalla Regione Lazio per riqualificarlo, è stata la residenza del pittore Pietro Vanni

Recuperare il patrimonio immobiliare della città per restituirlo ai cittadini nell’ambito di un importante progetto di rigenerazione urbana 

 È con questo obiettivo che la Provincia di Viterbo e la Regione Lazio hanno recentemente raggiunto un accordo per la stipula di un contratto di allocazione per Palazzo Calabresi, uno splendido palazzo storico a pochi metri da Piazza delle Erbe, a Viterbo, abbandonato ormai da molti anni.  

 L’accordo prevede che la Regione Lazio, proprietaria del palazzo, lo ceda in affitto a condizioni vantaggiose alla Provincia di Viterbo che, a sua volta, sarà incaricata di riqualificare il bene e restituirlo alla collettività.  

 “Come amministrazione provinciale non potevamo in nessun modo permettere che un immobile di così alto valore storico per la città di Viterbo rimanesse abbandonato ancora a lungo ha commentato Pietro Nocchi, Vice Presidente della Provincia di Viterbo -. Le idee in cantiere su come riqualificarlo sono molte, ma la più plausibile è che l’immobile diventi uno spazio aperto ai giovani”.  

Foto: L’edificio è in stato di abbandono

 “L’obiettivo finale è quello di favorire il fermento culturale e il dinamismo del nostro capoluogo di provincia dando spazio alle giovani generazioni che, oltre a rappresentare la nostra risorsa più preziosa, sono portatori di idee e spunti per la società che devono necessariamente essere ascoltati”. 

 “Un ringraziamento speciale va al consigliere regionale Enrico Panunzi per aver seguito il progetto dalle fasi primordiali fino al suo compimento”, ha concluso il Vice Presidente. 

 Molto soddisfatto dell’accordo raggiunto con la Regione Lazio si è detto anche il Presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Romoli: “Quanto fatto per Palazzo Calabresi è un importante esempio di come il dialogo e la collaborazione tra istituzioni sia fondamentale per il buon funzionamento di una società. Ben venga il recupero degli spazi inutilizzati e la loro restituzione ai cittadini, il rilancio di una città passa anche da questo”. 

 (Ufficio di Presidenza della Provincia di Viterbo)

Cenni storici

Palazzo Calabresi costituisce un bene di grande interesse, configurandosi come la sintesi di più fasi avvenute nel tempo e recando molte memorie legate alla città di Viterbo. In particolare, l’edificio ha subito numerosi passaggi di proprietà. Prima della famiglia Orsini, poi del conte Orazio Marsciano, è acquistato nel 1678 da Marco Antonio Calabresi, alla cui successione ereditaria resterà legato fino al XX secolo. Nel corso degli anni, il palazzo originario è stato ampliato, arricchito nelle sue decorazioni, rispecchiando il mutare delle corresti artistiche. Al periodo dei Marsciano, nel XVII secolo, è attribuita la lavorazione a graffito della facciata su via dei Magazzini, mentre sono di epoca ottocentesca le aggiunte in stile neogotico a opera del pittore Pietro Vanni (1845-1905).

Periodo di realizzazione: XVI secolo

Funzione in passato
Le prime notizie sull’edificio, da sempre adibito a uso residenziale, risalgono al periodo degli Orsini nel XVI secolo, che ne furono proprietari nel XVI secolo. Le famiglie che più hanno apportato trasformazioni al suo impianto sono quelle dei Marsciano (XVII secolo) e dei Calabresi (XVII-XX secolo). Ai primi si deve parte dell’apparato decorativo, ai secondi invece una serie di ampliamenti, con l’annessione di proprietà contigue, per cui nel 1694 l’immobile risulta composto di 30 ambienti

Elementi dal punto di vista storico-documentale
Palazzo Calabresi è stata la residenza del pittore Pietro Vanni (1845-1905), che aveva sposato Angela Bevilacqua Calabresi. L’edificio si lega alla produzione artistica di Pietro Vanni, che aveva eseguito alcuni elementi decorativi in stile neogotico e ispirati all’arte trecentesca. In particolare, a lui si deve la caratterizzazione del prospetto con affaccio su via Roma, con la loggia, la finestra incorniciata e l’edicola mariana.

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