La defenestrazione di Capponi: il Monterosi verso la Capitale?

di Arnaldo Sassi

Luciano Capponi_1

L’hanno fatto fuori in maniera brutale. Con un piano ben orchestrato. Lui, Luciano Capponi, 70 anni, il presidente che ha portato il Monterosi calcio dalla Terza Categoria alla serie C (un fenomeno, se non unico, comunque rarissimo, considerando anche che la cittadina della Tuscia ha solo 4.700 abitanti) è diventato improvvisamente presidente onorario. Un benservito di circostanza, dopo che è stato costretto a cedere le sue quote societarie a un gruppo di imprenditori con a capo Mauro Fusano, titolare del gruppo Maury’s, colosso della grande distribuzione commerciale.

Fin qui la notizia nuda e cruda. Ma dietro le quinte spuntano molti rumors. Il più accreditato dei quali vuole che la nuova proprietà, alla fine di questo campionato, possa trasferire l’intero team a Roma, per farne la terza squadra della Capitale. Eccesso di fantasia? Può darsi, ma basterà aspettare la prossima estate per saperne di più.

Lui intanto si dichiara sereno. “In questo momento – esordisce – meno parlo e meglio è”. Ma poi qualcosina se la lascia sfuggire: “E’ stato un piano ben organizzato, che alla fine ha avuto il risultato che questa gente voleva. Certo, io mi sono sempre chiesto come mai, avendo lavorato a Monterosi e per il Monterosi tutti questi anni, non riuscissi a trovare nemmeno uno sponsor. Alla fine l’ho capito”.

Insomma, le hanno fatto terra bruciata intorno…

“Questo lo ha detto lei, anche se non si discosta molto dalla realtà dei fatti”.

Ma questa nuova società ha interessi nella Tuscia?

“Da quel che mi risulta non credo. Piuttosto hanno interessi di carattere professionale, calcistico, insomma”.

E’ vero che a fine campionato vogliono trasferire la società a Roma?

“No comment. Comunque per ora sono solo voci”.

Però sono intenzionati a investire capitali sulla società…

“Ma devono stare attenti, perché nel calcio i soldi non bastano per vincere. Ci vogliono anche altre cose”.

Per esempio?

“La capacità di creare armonia, di creare il gruppo. Così io sono riuscito a portare la squadra in serie C. E adesso? Da quando non ci sono più io il Monterosi ha giocato tre partite e le ha perse tutte e tre. Il gruppo si sta già sfaldando”.

Però quella col Monterosi è stata un’esperienza splendida…

“Sì, lo ammetto. Arrivai a Monterosi nel 2004. La squadra faceva la Terza Categoria e aveva il campo in terra. Io lo feci fare in erba. Poi li aiutai e contribuii a farli arrivare in Eccellenza. Successivamente me ne andai perché c’erano cose ce non mi piacevano. Mi vennero a richiamare nel 2014 e da quel momento è nata la scalata alla serie C, anche se mi sono fatto non pochi nemici”.

Ad esempio?

“L’amministrazione comunale in primis. Le dico solo una cosa: quando la squadra fu promossa in serie C, ci fu impedito di fare la festa”.

E adesso lei che farà?

“Sto alla finestra. Mi hanno voluto presidente onorario e per il momento ho accettato. Ma non credo che lo resterò a lungo. La mia intenzione è quella di tirarmi fiori del tutto”.

 

Foto dalla pagina Facebook del Monterosi Tuscia FC

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI