La coppia di mani d’argento e il collarino in osso rinvenuti a Vulci in mostra alla Fondazione Luigi Rovati

Si tratta di un progetto espositivo che racconta i segreti dell’antica città etrusca, il suo straordinario artigianato artistico e il suo ruolo strategico negli scambi commerciali tra l’Etruria e il Mediterraneo.
La coppia di mani in lamina d’argento e il collarino in osso esposti al Museo d’arte Fondazione Luigi Rovati a Milano appartenevano a una statua polimaterica, che poteva essere costituita da diversi materiali, come legno, osso, tessuto, lamine in bronzo o altri metalli.
Si tratta di un tentativo di ricostruzione della figura umana del defunto, attraverso la giustapposizione di parti realizzate separatamente in materiali diversi. Questa pratica si connette alla tradizione greca, in cui i cosiddetti sphyrelata erano realizzati con lamine in metallo lavorate a martello.
A differenza però dei greci, che destinavano queste statue all’ambito sacrale e raffiguravano delle divinità, in Etruria si usavano tali immagini come simulacri dei defunti, per richiamarne la corporeità persa a seguito del rituale crematorio.
Queste statue erano infatti decorate anche con capi di vestiario, proprio a questo scopo. La presenza, nella Tomba delle Mani d’Argento, di diversi bottoncini rivestiti in foglia d’oro, un gancio dorato e un raffinato anello in lega d’argento, testimonia questa usanza.
La coppia di mani d’argento e il collarino in osso in mostra sono stati rinvenuti presso la necropoli dell’Osteria di Vulci durante uno scavo del 2012. Ri Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale.
La mostra
Vulci. Produrre per gli uomini. Produrre per gli dèi
Fino al 4 agosto 2024
Fondazione Luigi Rovati
Corso Venezia 52, Milano
Ph Daniele Portanome per Fondazione Luigi Rovati,Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "ETRUSCHE METROPOLI M Vulci PRODURRE PER GLI UOMINI. PRODURRE PER GLI DÈI 20 marzo 4 agosto 2024 Con suggestioni opere di GIUSEPPE PENONE Fondazione Luigi Rovati い" ©️
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