“Il ragazzo dai pantaloni rosa” dal libro il film che fa riflettere su come la parola è viva ed uccide

E’ il film di cui parlano tutti. Il film italiano più visto dell’anno. Una storia vera, con un finale drammatico, che non ci viene mostrato. Andrea Spezzacatena si è ucciso impiccandosi con la sua sciarpa. I suoi compagni avevano creato una pagina Facebook contro di lui, intitolata “il ragazzo dai pantaloni rosa”. Li indossa perché gli piaceva quel colore. Ma il mondo intorno a lui non la vede allo stesso modo.

Nel film una intensa Claudia Pandolfi è Teresa Manes, la mamma di Andrea che ne racconta la storia in un libro da cui il film è stato tratto. Un film da far veicolare soprattutto nelle scuole e in tutti  i cinema anche quelli remoti per una divulgazione che porti a far riflettere insieme su pregiudizi, omofobia, paura della diversità. Anche per i genitori, oltre che gli stessi ragazzi. l ragazzo dai pantaloni rosa è stato proiettato in anteprima alla Festa del cinema di Roma ed è uscito nelle sale il 7 novembre scorso. Il titolo Andrea oltre il pantalone rosa ispirato da questo indumento per il quale  I suoi compagni avevano iniziato a prenderlo in giro per quel colore dei pantaloni, passato da rosso a rosa, a causa di un lavaggio sbagliato da parte dalla mamma.Quella mamma,Teresa, che è ha sottolineato: “Mi piacerebbe che chi continua a negare l’omofobia in questo Paese prendesse spunto da quanto accaduto per rivedere il proprio pensiero e regolare il proprio agito. Perché la parola non è un concetto vuoto. La parola è viva ed uccide».

Samuele Carrino 15 anni è l’attore che interpreta Andrea, “Ho capito che la mia interpretazione è un ruolo necessario, perché viene raccontato Andrea attraverso la voce dell sua mamma”. Il film ha qualcosa di magico, ammette Arisa che nel film interpreta il brano parte della colonna sonora.

Un grande successo che deve aiutare all’accettazione attraverso la comprensione  di temi che spesso non arrivano alla sensibilità dei ragazzi perchè i primi ad essere latitanti sono i nuclei formativi:famiglia e scuola e una comunicaizone mediatica inesistente.

 

Il film è in proiezione al Cine Tuscia Village fino all’11 dicembre

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