Il paradossale successo di Emma Dante: pienone all’Unione e fantasma al cinema

di Paola Maruzzi

Misericordi Emma Dante all'Unione

Quando ieri sera, a fine spettacolo, gli attori di “Misericordia” hanno varcato l’uscio del Teatro Unione gli applausi sono ricominciati: una piccola nota a margine che la dice lunga sul calore con cui il pubblico viterbese ha accolto lo spettacolo contemporaneo di Emma Dante.

La regista e autrice siciliana si è misurata con una storia di degrado e leggerezza, di corpi sfatti e movimenti onirici, di mutua solidarietà e disperata solitudine. Al centro della scena tre prostitute – Anna, Nuzza e Bettina – che crescono come un figlio Arturo, ‘u picciutteddu menomato nato dalle viscere di una violenza sessuale.

Prodotta dal Piccolo di Milano, questa favola contemporanea sta vivendo una fortunata tournée tra i palchi d’Italia. Decisamente meno felice (e non per demeriti artistici) è la vicenda dell’omonimo film, tratto dall’opera teatrale.

Uscita lo scorso novembre, premiata al Tallinn Black Nights Film Festival (Grand Prix per il miglior film e premio al miglior attore protagonista interpretato da Simone Zambelli), la pellicola “fantasma” ha avuto appena il tempo di fare capolino che è semi-sparita dalla circolazione.

“Ho sperato fino alla fine che il mio film fosse almeno nella lista dei film da perdere del 2023. E invece neanche questo. Semplicemente non esiste – è il deluso commento di Emma Dante sui social –. Dopo il primo weekend (di programmazione, ndr) il film non ha fatto i numeri che i distributori e gli esercenti si aspettavano. Il giovedì successivo è stato programmato in una ventina di sale a orari improbabili e rischia di essere tumulato”.

Al centro del giallo, dunque, un sistema di distribuzione fagocitante di prodotti mainstream e restio nel valorizzare produzioni con nomi meno altisonanti. La Tuscia non fa eccezione: “Misericordia” non sembra essere apparso nelle sale della provincia.

Un caso analogo ha sfiorato anche il film “La chimera” di Alice Rohrwacher. Per arginare il rischio di essere scansati anzitempo dalla distribuzione, qualche mese fa la regista aveva fatto appello al pubblico invitandolo a rivolgersi direttamente ai gestori delle sale. Il passaparola sembra essere l’unico antidoto alla damnatio memoriae che pare colpire una certa cinematografia d’autore (“o fai il tutto esaurito in pochissimo tempo o sei morto” è un altro lapidario commento dell’autrice).

Intanto il tam tam mediatico qualcosa sta smuovendo: sulla sua pagina Facebook la regista sta facendo collezione di commenti di spettatori entusiasti che la invitano a resistere. Emma Dante rilancia, dicendosi disposta a costruire un dialogo con il pubblico e segnalando di volta in volta le sale che proiettano “Misericordia”. All’appello si unisce anche il pubblico viterbese: “La messa in scena è stata potentissima e profonda. Ora chiediamo a gran voce che il film arrivi anche nella provincia di Viterbo”, dice un gruppo di spettatori intervistato fuori dall’Unione, a sipario chiuso.

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