Il pangiallo secondo Leda

di Leda Borghi*

Come si prepara il pangiallo?
Ecco la mia ricetta proposta  per chi volesse cimentarsi nella sua preparazione.

Con il passare dei secoli, tale dolce ha leggermente cambiato aspetto e ricetta, ma è rimasto particolarmente popolare nel Lazio e nella vicina Umbria, divenendo un dolce tipico delle Festività Natalizie e tradizionalmente consumato sia durante il Cenone che durante il Pranzo di Natale. Esso tradizionalmente viene  realizzato tramite l’impasto di frutta secca, miele e cedro o arancia candita, sottoponendo poi il tutto a cottura.La ma ricetta si caratterizza  dall’aggiunta di cocco disidratato, che a mio parere contribuisce a perfezionarle il sapore.

Quella del  Pangiallo è una tradizione che viene da lontano e per questo è difficile trovare una ricetta univoca: trattandosi di un piatto che si preparava in casa infatti, ne esistono delle varianti. In questo Natale v’invito a provare la mia. Vi assicuro che è piuttosto semplice.

Ingredienti
130 grammi di mandorle
130 grammi di noci
130 grammi di nocciole
80 grammi di pinoli
40 grammi di cocco disidratato
100 grammi di albicocche secche
100 grammi di arancia candita
200 grammi di uva passa
185 grammi di farina 00
200 grammi di miele
130 grammi di cioccolato fondente
1 cucchiaio colmo di cacao amaro
150 grammi di fichi secchi
100 grammi di pistacchi
la buccia grattugiata di due limoni
una grattugiata di noce moscata
2 cucchiai di olio

Procedimento
Reidratate l’uvetta, i fichi e le albicocche, mettendoli a bagno per un’oretta in acqua tiepida.
Riscaldate il miele fino a renderlo liquido.
Tritate grossolanamente la frutta secca, i fichi e le albicocche ben asciugati, l’uvetta anch’essa ben asciugata, e ponete tutto in una ciotola insieme agli altri ingredienti della ricetta, tranne il miele e la farina.
Versate ora il miele, incorporate pian piano la farina e mescolate con molta cura il composto, poi, con le mani unte di olio, formate tre panetti tondeggianti.
Infornate a 170° per 50/55 minuti circa.
Gustate il dolce dopo averlo fatto riposare al fresco per almeno un giorno, spolverandolo di zucchero a velo.
Il dolce si conserva molto a lungo, ben avvolto in carta da forno ed è consigliabile prepararlo nei giorni precedenti le feste, poiché migliora con il riposo.

E quella pagnottella che si presenta ai vostri occhi, sarà  l’auspicio alla bella stagione che verrà e per il nostro palato una prelibatezza esclusiva.

 

*Leda Borghi vive nella campagna romana dove coltiva, cucina e riceve amici.
Insieme a piante, pomodorini e fiori ciò che coltiva è una grande passione per la cucina. Ex ristoratrice mai pentita, ha collaborato con le sue ricette con la rivista Il Salvagente e scrive on line su GiampaTv, portale dell’autore televisivo Giampaolo Trombetti, all’interno del quale cura la rubrica Leda in cucina. Nel 2016 è uscito il suo libro Ricette di una ragazza perbene, non un manuale di istruzioni per la cucina, ma un percorso della memoria. Che si tratti di un incontro occasionale, da cui nasce una reciproca conoscenza, o degli affetti familiari, Leda Borghi sintetizza tradizione e rivisitazioni culinarie strizzando l’occhio alla convivialità e all’incontro con l’altro.

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