“Mettere le gambe agli ingredienti ed ai luoghi” è quello che fa il Divin Mangiando in tour, originale competizione, ideata e organizzata dalla cuoca Slow Food tarquiniese Vittoria Tassoni con l’Asssociazione Italiana Food Blogger.
Sabato, la serata conclusiva della seconda edizione della manifestazione ha avuto una cornice eccezionale, il Museo Archeologico di Tarquinia.
Nell’ambito del DiVino Etrusco – tradizionale evento estivo che da giorni affolla il centro storico della città viterbese -, l’antico cortile è diventato una sala imbandita con decine di ospiti che hanno assaggiato uno dei piatti vincitori del concorso, abbinato a tre vini, rigorosamente del territorio.
L’intento è quello di far conoscere in tutta Italia i prodotti della Tuscia e quindi a 15 food blogger sono recapitate altrettante “mistery box” contenenti varie eccellenze del territorio nostrano con cui realizzare ricette, anche ispirandosi alle proprie radici e tradizioni.
A valutare le ricette create la giuria composta da Salvo Cravero chef del ristorante Pepe nero; Aessandro Creta, giornalista enogastronomico e direttore del giornale Centrotavola; Francesco Sposetti e Andrea Andreani, rispettivamente sindaco e assessore di Tarquinia e Anna Maria Pellegrino, gastronoma e accademica. Che ha presentato la serata con la Tassoni.
Non è stato semplice per i giurati scegliere chi premiare, tanto che ci sono stati ben tre secondi posti pari merito. La vittoria è andata a Tamara Cinciripini, da Ascoli Piceno, con un millefoglie di “fieno di canepina” con mousse di caprino e perle al pomodoro, mentre il terzo posto è andato a Carmensita Bellettiri (Potenza-Basilicata) per il suo nido di strega. La seconda piazza è stata condivisa da Giovanna Pezzella, di Napoli, con pasta e patate raviolo aperto, e pureda Gabriella Rizzo (Piemonte) e i suoi subric etruschi con lenticchie e patate e salsa mole alla gianduia, insieme a Silvia Tavella di Genova col suo raviolo fritto al pomodoro liquido e crema di formaggio di capra.
La creazione di Silvia, arrivata – ha spiegato – dopo una “prova” dolce – è stata quella a venir servita sabato sera, con perle di aceto di kiwi e spalmabile di capra. Per fare il piatto ha usato la farina di farro bio de La Turchina, la passata di pomodoro Agriturismo Valentini bio, il miele Ercolani, lo spalmabile di capra dei fratelli Pira e l’aceto di Kiwi di dell’Argo del Kiwi di Latina. Nei tre calici sui tavoli una “orizzontale” di Vermentino delle aziende locali Tosoni, Giorgini e Terre Palus, con la spiegazione della sommelier Cristina Baglioni.
Mentre si degustava, alcuni dei produttori e delle aziende coinvolti da Vittoria Tassoni si sono fatti conoscere, raccontando le loro storie e quelle dei propri prodotti, spesso davvero originali come l’aceto nato dall’utilizzo dei kiwi sottomisura scartati per la vendita sul banco, idea venuta ai fratelli Ferrari di Latina, o l’olio di cartamo, ottimo come condimento e come integratore, che l’azienda Elisir di lungavita produce a Valentano. Una storia di famiglia pure quella di Federico Peciarolo che porta avanti la torrefazione Pe.Fe ad Orte e che ha servito due tipi di caffè, uno filtrato a freddo.
A venir chiamati al microfono dalla Tassoni e dalla Pellegrino pure gli ospiti istituzionali come il sindaco Sposetti e l’assessore Andreani e il consigliere regionale Valerio Novelli che ha ricordato come l’agricoltura copra il 30% del Pil del Lazio. Curioso l’intervento di Carla Valdi, storica delle tradizioni tarquiniesi, che ha raccontato nascita e preparazione della zuppa inglese e della sua copertura a base di albume d’uovo, la “fiocca”.
In chiusura i doverosi ringraziamenti agli sponsor e a chi si è speso a sostegno del Divin Mangiando in tour, come l’amministrazione comunale che la Tassoni spera di avere ancora al suo fianco nelle prossime iniziative e Vincenzo Bellelli, direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia che ha permesso al museo di accogliere l’evento.

























