Il Codacons chiede al Comune di Bomarzo gli atti relativi alla costruzione dell’impianto fotovotaico

Codacons, che è portatore di un interesse diffuso, ha sempre avuto come obiettivo quello di tutelare i consumatori da ogni forma di frode e di reato che offendono, oltre agli interessi che persegue, anche la salute dei cittadini e l’ambiente. Proprio in virtù del suo incarico di promozione sociale e difesa del territorio, Codacons ha ufficialmente chiesto la pubblicazione degli atti relativi alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), in merito all’approvazione di un progetto della società Martello s.r.l., relativo all’installazione di un impianto fotovoltaico a terra che interessa i Comuni di Viterbo, Vitorchiano e Bomarzo, in  località  “Marcolino”. La Regione Lazio ha provveduto infatti a convocare una conferenza dei servizi in data 26/02/2021 ai fini dello studio dell’impatto ambientale tramite la procedura di V.I.A. La località Marcolino, individuata come area interessata dal progetto, è adiacente la Riserva Naturale di Monte Casoli e si estende su 285 ettari di territorio nel Comune di Bomarzo. Numerose sono le testimonianze archeologiche, in particolare di epoca etrusca, rilevate dal MIBACT. La diffusione delle informazioni sull’ambiente sono di pubblico interesse e il modo migliore di trattare le questioni ambientali è quello di assicurare la partecipazione di tutti i cittadini, come anche di garantire l’accesso alla documentazione pertinente.

È importante inoltre ricordare che l’area interessata, in base al Regolamento edilizio locale, è un’area del territorio comunale destinata all’attività agricola, zootecnica e silvo-pastorale, ed è vietata ogni attività di trasformazione del suolo per fini diversi da produzione vegetale, allevamento animale e attività connesse.

Il MIBACT, nell’ambito di un progetto analogo della stessa società Martello s.r.l., questa volta nel Comune di Tuscania, aveva espresso parere contrario per la presenza di reperti archeologici. Inoltre, sui terreni agricoli, i quali sono destinatari di fondi europei (e quindi vincolati alla destinazione d’uso), eventuali cessioni da parte degli imprenditori agricoli a favore della suddetta società, sarebbero illegittimi e comunque contra legem.

Ecco perché Codacons ha chiesto la pubblicazione dei documenti relativi al V.I.A. per la costruzione dell’impianto: tra questi sono inclusi gli atti di eventuali cessioni dei proprietari dei terreni interessati e beneficiari di fondi Europei a sostegno dell’agricoltura; sono inclusi anche i documenti del procedimento di V.I.A., con i verbali e i pareri emessi dalle Amministrazioni coinvolte nel procedimento.

Il Comune di Bomarzo, a questo punto, ha trenta giorni di tempo per pubblicare la documentazione richiesta.

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