Il caso degli affreschi di palazzo Spreca approderà in Comune

di Luciano Costantini

Mercoledì, anche se non c’è certezza, il caso degli affreschi di palazzo Spreca approderà in Comune. Più precisamente, in Commissione, prima di sbarcare eventualmente in Consiglio Comunale. La richiesta ufficiale è stata già presentata dal capogruppo di Forza Italia, Giulio Marini: “Serve un chiarimento sul futuro e anche sul passato degli affreschi dopo il clamore di questi giorni. Anche se immagino che non riusciremo a venire a capo della questione che è lunga per quanto complessa”. L’importante è che palazzo dei Priori faccia sentire la propria voce ed assuma una posizione ufficiale sul caso che evidentemente riguarda il tema delicato della conservazione e tutela del patrimonio artistico, storico e culturale della città. Gli affreschi, come stabilito recentemente dal Tribunale di Viterbo, dovrebbero tornare nella custodia dell’antiquario spoletino, Emo Antinori Petrini, ma al momento restano in un locale inadeguato del Museo Civico di Viterbo. La precarietà del sito è confermata dalla stessa amministrazione comunale in una lettera del 4 ottobre scorso, indirizzata alla Procura della Repubblica, nella quale si sottolinea “l’impellenza dello spostamento …al fine di consentire l’esecuzione degli improcrastinabili lavori di ristrutturazione, per ragioni di sicurezza necessari ed urgenti”. Chiaro che le operazioni di trasloco, quando e se ci saranno, dovranno essere supportate da oggettive garanzie tecniche. Insomma, da tutti quei vincoli che Procura e Soprintendenza giustamente hanno fissato e che pretendono vengano osservati. Altrimenti è assai probabile che le Virtù resteranno a Viterbo e sarà compito di palazzo dei Priori dare loro una dignitosa ospitalità.

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