Il caso 110 – perché ormai il bonus si è trasformato in un caso – tocca anche Viterbo e sbarca a palazzo dei Priori. Non poteva essere diversamente, trattandosi un’emergenza che sta coinvolgendo decine e decine di imprese edili e centinaia di migliaia di lavoratori che nelle imprese edili sono impiegati. Affollatissima conferenza stampa nella sala d’Ercole: c’è la sindaca Chiara Frontini, l’assessore all’Economia e alle Risorse Finanziarie Emanuele Aronne, l’assessore ai Servizi al cittadino e alle imprese Katia Scardozzi, il consigliere di maggioranza Marco Ciorba. Soprattutto ci sono titolari di ditte e lavoratori che vogliono capire come il caso superbonus finirà. La sindaca è chiarissima: “Per ora è tutto bloccato, ma noi vogliamo dimostrare che su questa battaglia il Comune c’è”. A cominciare da una manifestazione che si terrà il prossimo 11 marzo. Lo stato dell’arte lo spiega la stessa prima cittadina: “Martedì scorso avevamo deciso di acquisire come Comune i crediti fiscali che risultavano bloccati nelle banche. Saremmo stati il primo Comune in Italia a farlo. Ed eravamo felici, il modo migliore per festeggiare anche San Valentino. Poi, giovedì scorso è scattato il blocco del governo attraverso un decreto: vietato acquistare nuovi crediti. Quello che noi avevamo deliberato diventava un atto inutile. Ma non ci arrendiamo avremo 60 giorni di tempo, quelli necessari a trasformare il decreto in legge dello Stato, per aprire un tavolo che porti a una soluzione condivisa e soddisfacente”. Tradotto in numeri: palazzo dei Priori avrebbe acquisito i crediti delle imprese edili per un ammontare di 6 milioni all’anno, ventiquattro in quattro anni, per far rifiatare il settore edile, per mantenere l’occupazione, per togliere dai guai decine e decine di cittadini impegnati nei lavori di ristrutturazione. Con la decisione dell’esecutivo gli enti locali non potranno più comprare crediti. “Noi ora siamo in trincea – garantisce l’assessore Aronne – e passeremo i prossimi giorni a individuare le possibili soluzioni al problema. Anche perché quello dell’edilizia, non è una novità, è il settore trainante del territorio. Soltanto nel Lazio sono oltre trentamila le imprese che vi sono impegnate e hanno movimentato 5.186 milioni di euro”. Il rischio tangibile è che il comparto vada incontro ad una terribile crisi. “Sono in gioco almeno duemila posti di lavoro”, avverte il consigliere Ciorba. “Abbiamo cercato, una volta tanto, di farci Stato, ma il tentativo è stato fermato. Per adesso. Ma siamo determinati a dimostrare che noi in questa battaglia ci siamo”. Allora trattative con il governo certamente, ma pure mobilitazione generale che l’11 marzo prossimo darà un primo segnale unitario con una manifestazione a piazza del Comune.
Superbonus 110 la sindaca Frontini scende in campo dopo lo stop governativo
di Luciano Costantini




























