Il bosco di Bassano Romano: patrimonio comune

Riceviamo e pubblichiamo:

Un tempo nel sottobosco della faggeta di Bassano Romano erano i tappeti di primule che
annunciavano la primavera. Sotto i faggi ancora privi di foglie, enormi macchie gialle attiravano lo
sguardo e donavano buon umore per l’imminenza della più bella stagione dell’anno.
Da molti anni ormai il sottobosco della faggeta, la cui salute è indispensabile per la sua
riproduzione e sopravvivenza, offre lo spettacolo desolante di un terreno devastato dai mezzi
meccanici, trattori e quant’altro, impiegati per anni per il trasporto degli alberi abbattuti.
I tagli sono stati finalmente fermati da un provvedimento regionale, grazie alla mobilitazione di
associazioni ambientaliste e dal circolo PRC/SE di Bassano.
Tuttavia lo scempio del sottobosco continua, anche in questi giorni, persino per il taglio di “alberi
caduti per cause naturali”, piante che potevano essere lasciate sul posto come ricovero di animali
selvatici, spesso rari, di cui il bosco è ancora custode.
L’Ente Parco – che dovrebbe proteggere l’integrità del bosco, a partire dal sottobosco – ha ancora una
volta autorizzato i tagli e l’ingresso di trattori e altri macchinari. L’Università Agraria di Bassano
Romano ne ha chiesto ancora una volta l’autorizzazione, indifferente ai problemi ambientali, che
minacciano seriamente ormai il patrimonio più prezioso della comunità bassanese.
Un’area protetta dovrebbe esserlo innanzitutto da chi è preposto a farlo, ma – visto come vanno le
cose – è la cittadinanza a doversi mobilitare. Noi ci siamo!

Il circolo PRC/SE di Bassano Romano

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