I vincitori del premio giornalistico “Alessandro Vismara sul rapporto tra uomo e animale e intelligenza artificiale

di Luciano Costantini

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Un appuntamento in parole e musica, comunque sobrio, nella Sala Regia di Palazzo dei Priori a Viterbo. Ecco la premiazione dei magnifici quattro che si sono aggiudicati l’ambitissimo premio giornalistico “Alessandro Vismara”, che dal 1988 (anno successivo alla scomparsa dell’indimenticato e indimenticabile docente e giornalista viterbese) rende merito e onore ai migliori studenti del Liceo di Scienze Umane Santa Rosa, un tempo neppure troppo lontano, semplicemente Istituto Magistrale Santa Rosa. Due i temi in concorso e certo di grande attualità: il rapporto tra uomo e animale e l’intelligenza artificiale. Quattro anziché tre i premi assegnati in questa edizione, semplicemente perché il secondo è andato ex aequo. Il primo se lo è aggiudicato Dario Feliziani, studente della Quarta BU; un ragazzetto riccioluto e palesemente timido, che ha ricevuto il diploma dalle mani di Massimiliano Vismara, figlio di Alessandro. A seguire Elisa Pagliarello della Seconda AE e Martina Bernabucci della Quinta DU; al terzo posto Sara Peroni della Quarta AU. Evidentissima e incontestabile supremazia rosa, almeno per quanto riguarda il podio, che il prossimo anno probabilmente sarà ancora più conteso (in senso sportivo) perché il concorso giornalistico sarà aperto anche a una sezione fotografica. La Sala Regia è gremita di studenti, qualcuno accenna perfino per un attimo a un tifo da stadio. I saluti di casa, cioè del Comune, li porta l’assessora alle Imprese e al Decentramento, Katia Scardozzi; al preside dell’istituto Alessandro Ernestini e alla professoressa Maria Luisa Zambotti spetta ricordare la figura del professor Sandro Vismara, autentica guida scolastica e umana per diverse generazioni. Parole e musica con brani tradizionali eseguiti dal gruppo Liceo Santa Rosa, diretto dal prof. Valerio Di Paolo e dal quintetto di fiati dello stesso istituto, diretto dal prof. Salvatore Cambò. Al figlio del docente scomparso, Massimiliano, il compito di premiare Dario, il vincitore: “Siamo felici per te, siamo felici per tutti coloro che sono qui, sarebbe stato felice mio padre, un insegnante giusto, talvolta severo, però mai vendicativo. Un buon cittadino, insomma”.

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