I care a lot di J Blakeson, lo specchio di un’America oscura

di Nicole Chiassarini

I care a lot è una comedy noir thriller scritta e diretta da J Blakeson e disponibile su Amazon Prime Video. Un film che vede una eccezionale Rosamund Pike, tanto da trionfare ai Golden Globe 2021.

Marla Grayson è una tutrice legale a tempo pieno, conosciuta per la sua grande esperienza nel campo.

Conquista la fiducia del tribunale che si occupa di tutela legale e tanto da ottenere la custodia esclusiva di svariate decine di anziani. Con la sua partner e compagna Frankie (Eiza González), Marla decide di portare il suo business a un nuovo livello.

L’occasione è rappresentata dalla persona di Jennifer Peterson. Una pensionata benestante senza eredi né famiglia. Purtroppo, Marla scoprirà presto che Jennifer era la persona sbagliata, una donna che nasconde segreti più torbidi dei suoi.

Entra così in scena un anomalo gangster (Peter Dinklage), pronto per una guerra all’ultimo sangue pur di riprendere Jennifer. Uno scontro che lei non è disposta a perdere e che anzi intende combattere con ogni mezzo, costi quel che costi.

“Pensate di essere brave persone? Non lo siete. Credetemi. Non esistono le brave persone”.

Con questa premessa si apre I care a lot. Una storia insolita, un sordido intrigo nel quale nessuno è innocente. Si tratta di un ibrido, molto ben strutturato, di Thriller e Dark comedy. La sua trama, veloce, dinamica e accattivante, non esclude qualche venatura orrorifica, seppure le implicazioni risultino reali.

Il film esclude fin dall’inizio qualsiasi forma di giudizio morale, è impossibile fare il tifo per un personaggio in particolare. I care a lot è lo specchio di un’America oscura, senza quel Sogno Americano che piace tanto vedere agli spettatori. Qui vince il più meschino, chi riesce a guadagnare di più. Non importa come.

La sceneggiatura, per quanto presenti degli aspetti kafkiani, riporta fin troppo bene la triste realtà della tutela legale negli USA. Dove il confine tra legittimo e criminale è tanto sottile quanto elastico per prestarsi al meglio alle varie interpretazioni.

In I care a lot non ci sono figure buone, solo squali, personaggi corrotti, avidi e pronti a tutto pur di sopraffare l’altro. Per la stessa Marla, la sopravvivenza è determinata dalla scelta di essere prede o predatori.

Così il regista sceglie attraverso i suoi personaggi di sferrare delle feroci critiche alla sanità, alla giustizia e al sistema capitalistico statunitense.

Una buona parte dei meriti di questo film va ovviamente al cast. Rosamund Pike è micidiale, provocatoria. Una perfetta villain, con forti sentimenti, ma allo stesso tempo una determinazione indomita. Lo conferma anche il Golden Globe come miglior attrice.

La presenza di Peter Dinklage diventa una garanzia per il film. Come già in altre occasioni è perfettamente in grado di vestire i panni di un personaggio grottesco, ma che allo stesso tempo si ritrova a combattere con i propri demoni.

Per ovvie ragioni di sceneggiatura, la figura di Jennifer, interpretata dall’attrice due volte premio Oscar Dianne Wiest, non riesce a brillare. Ma bastano pochi istanti per riconoscere l’immensità dell’attrice.

I care a lot di J Blakeson è un’esperienza di intrattenimento ricca di sensazioni e significato. Perfettamente in grado di distinguersi da molte altre uscite di questo periodo. È il ritratto di un’America che premia il più cattivo. Si tratta comunque di un film molto godibile, nel quale nessuno si salva, almeno moralmente. Qui lo spettatore deve immedesimarsi non più nel più buono, ma in quello che farà meno danni.

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