In questo 3 settembre, anno giubilare, Dies Natalis è portatrice di un messaggio forte, la pace nel mondo. Per la prima volta un trasporto a luci accese per motivi di sicurezza.
Tutti allineati e inginocchiati i 100 facchini disposti per la partenza, a San Sisto ricevono la Benedizione dal Vescovo Monsignor Orazio Francesco Piazza, si tratta di una semplice benedizione che ha sostituito l’Articulo Mortis. Al grido del capofacchino Luigi Aspromonte “Santa Rosa Avanti” si parte verso il primo tratto, piazza Fontana Grande. La Macchina camminerà per la prima volta a luce accesa, per motivi di sicurezza, lo ha premesso il capofacchino alla partenza, per una decisione mossa dal Prefetto. “Uno, Uno, bravi”, l’incitazione di Aspromonte.
La prima sosta è alle 21.34 a piazza Fontana Grande. Evviva Santa Rosa, la piazza risponde… Un tratto attraversato dagli Uomini di Rosa a passo lungo, per sminuire la fatica. Si prosegue da via Garibaldi verso piazza del Plebiscito, la piazza del Comune,le dediche sono ai facchini scomparsi, Franco Paiolo,Silvio Ascenzi, Giacomo Olivieri, Marco Gemini, la seconda per il giovanissimo Leonardo Cristiani, il mini facchino scomparso lo scorso giugno per un incidente motociclistico. E una dedica anche per Alfio Pannega figura di viterbese dall’alto senso civico, ed ancora all’Unitus per il grave incendio subito.
“La voce del capo facchino sono i suo occhi” dice uno dei ciuffi in quanto da quella posizione non si vede nulla.”Sollevate e fermi” sono le ore 22.25, tutti i facchini sono ritornati nella loro posizione. “Santa Rosa avanti”- Calate adagio” . Spediti si riparte verso via Roma con sosta a piazza delle Erbe.
Facchini di Santa Rosa e piazza delle Erbe siamo tutti d’en sentimento? Pronti a partire verso il Corso Italia, uno dei tratti più difficili. All’altezza del negozio Labellarte il punto di ostacolo è un angolo di muro che sporge. Superato con i complimenti del capo facchino alle guide artefici di questa manovra risolta.
Più della metà del porcorso è stato effettuato. Una sosta tecnica alla Chiesa di sant’Egidio.Per un pò di meritato riposo. La strada si è allargata inizia la parte in discesa sino alla piazza del Teatro dove il tratto della Macchina sarà più facile.
A piazza Verdi c’è la girata, qui le luci si spengono.Ultima sosta per poi iniziare la salita tortuosa verso la Basilica si fa di corsa per portare Santa Rosa a casa dove il numero dei facchini raddoppia, arrivano quasi a duecento, tutti sono richiamati al massimo sforzo. Alle 24.00 in punto l’arrivo sul sagrato dove avviene per i facchini l’abbraccio finale con le famiglie.
L’ideatore di Dies Natalis Raffaele Ascenzi alla domanda di Cristina Pallotta sul come vive la giornata del Trasporto ha risposto: “Per venti anni sono stato facchino, dove la prestazione deve essere fisica, oggi da ideatore sussiste una leggera ansia motivata dal voler proporre una Macchina che possa oscillare leggera sulle loro spalle e volare sino al sagrato della Basilica”
E questo è avvenuto. La vicinanza a Rosina delle Suore Alcantarine Francescane e delle Clarisse le perfette custodi del corpo di Rosa tornata a casa e del culto del Santuario ritornato in totale apertura grazie a questa fratellanza che unisce alla spiritualità della preghiera l’accoglienza dei visitatori sempre più numerosi.
A Nello Celestini capofacchino storico e fondatore del Sodalizio è stata intitolata mercoledi mattinaal teatro dell’Unione la Sala Almadiani. Un punto d’orgoglio per la famiglia afferma il figlio Lorenzo oggi presidente emerito del Sodalizio.Un sogno che si avvera.
Dal 2013 il Trasporto della Macchina di Santa Rosa è patrimonio Unesco immateriale dell’Umanità.
Giovedi 4 settembre alle 10,30 in Basilica di Santa Rosa la Messa officiata dal vescovo Sua Eccellenza Orazio Francesco Piazza.
Evviva Santa Rosa!
Foto cover di Andrea Cuccello



























