Miglioramento per il lago di Bolsena, su sette punti campionati sei risultano entro i limiti di legge. Solo un punto è fortemente inquinato.
Il lago di Vico conferma l’assenza di criticità per mancata o scarsa depurazione, entro i limiti tutti e tre i punti monitorat.i
Osservato speciale sul lago di Bolsena: il torrente nei pressi del parco giochi sul lungolago di Montefiascone, punto critico da anni con un’oscillazione altalenante.
Quadro in gran parte positivo per i laghi viterbesi di Bolsena e Vico e in miglioramento rispetto allo scorso anno. Qui Goletta dei Laghi di Legambiente con i suoi volontari e volontarie ha monitorato dieci punti: sette sul lago di Bolsena e tre su quello di Vico. In particolare, per il Lago di Bolsena, su sette punti campionati da ben sei sono risultati entro i limiti di legge (mentre nel 2023 erano solo 2) e solo uno è risultato fuori dai limiti di legge (nel 2023 erano in tutto 4). Il lago di Vico conferma, invece, per tutti e tre i punti campionati nel 2024 valori entro i limiti come lo scorso anno. In sintesi, i dati del monitoraggio sono dunque buoni, ma per Legambiente non bisogna abbassare la guardia. Non va, infatti, sottovalutato il peso della depurazione, così come degli impatti della corilicoltura sulla tenuta dei due bacini.
Osservato speciale di questa tappa la foce del torrente nei pressi del parco giochi sul lungolago di Montefiascone, che da diversi anni mostra un andamento altalenante: ad aprile era “fortemente inquinato”, mentre i monitoraggi successivi di maggio e luglio hanno fatto registrare valori entro i limiti.
Un’oscillazione che secondo Legambiente va monitorata, perché dall’inizio dei monitoraggi di Goletta dei Laghi nel 2010, il punto ha quasi sempre mostrato criticità importanti. Con la categoria “osservati speciali” si fa riferimento a quei punti storicamente critici per i quali Legambiente ha deciso di ripetere i prelievi anche nei mesi che precedono il passaggio della campagna, a supporto della fotografia scattata nei mesi estivi.
Il dettaglio dei dati sullo stato di salute dei laghi di Bolsena e Vico è stato presentato questo pomeriggio a Ronciglione, in provincia di Viterbo, nell’ambito dell’incontro “Il futuro del lago di Vico: progetti, dati e opportunità”, a cui hanno partecipato Emilio Bianco, portavoce di Goletta dei Laghi di Legambiente; Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio; Roberta Postiglioni, presidente del circolo Legambiente “Lago di Vico”; Mario Mengoni, il sindaco della cittadina ospitante; Settimio Discendenti, presidente della Cpn; Pietro Paris, ricercatore; Alessandro Pontuale, commissario straordinario del Parco Monti Cimini – Riserva naturale lago di Vico e Angelo Borgna, Sindaco di Caprarola. La conferenza è stata organizzata nell’ambito della campagna Goletta dei Laghi di Legambiente, giunta alla diciannovesima edizione con la partnership principale di CONOU, Novamont e la media partnership de La Nuova Ecologia.
“Siamo soddisfatti del miglioramento che abbiamo registrato quest’anno sul lago di Bolsena in sei punti dei sette analizzati, ma non sottovalutiamo l’oscillazione dell’osservato speciale e in particolare il risultato negativo dell’unico punto risultato fortemente inquinato – dichiara Emilio Bianco, portavoce di Goletta dei Laghi di Legambiente – L’esito complessivo ci rivela infatti che sul Bolsena permangono alcune problematiche che potrebbero essere legate agli impianti di depurazione che servono la zona e che necessitano, specialmente in alcuni punti, di essere manutenuti periodicamente dal gestore del servizio idrico”.
“Non diamo di certo patenti di balneabilità, tanto meno vogliamo sostituirci alle autorità preposte a monitorare la salute dell’acqua – commentano Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio e Roberta Postiglioni, presidente del circolo Legambiente Lago di Vico – ma, laddove vediamo emergere situazioni dove evidentemente c’è bisogno di intervenire, noi per primi ci mettiamo a disposizione con i nostri volontari, i nostri laboratori e lo storico e tutte le nostre analisi, affinché gli enti competenti possano generare le politiche e gli interventi idonei a contrastare i fattori inquinanti. Se sullo straordinario Lago di Bolsena, per la sua bellezza e la sua vasta dimensione territoriale, c’è bisogno di intervenire in un punto preciso che oggi narriamo; sul Lago di Vico, sebbene non emergano criticità da fogne non depurate, ve ne sono di fortissime per l’enorme impatto di elementi chimici disciolti nelle acque, provenienti essenzialmente dal comparto agro-silvo-pastorale e ancor più nello specifico dalla coltura della nocciola. Sul contenimento degli impatti agricoli continuiamo a voler lavorare con i produttori stessi, verso i quali ci mettiamo a disposizione affinché la loro attività generi una produzione sostenibile e una green economy per il quadrante territoriale, che passi attraverso la tutela dell’acqua del lago e delle specie presenti”.