Gli antichi mestieri: Sante Ciancaleoni l’ultimo maniscalco di Monte Romano

di Luciano Pasquini

Il classico ferro di cavallo, a forma di U, rimane nell’immaginario collettivo, come portafortuna. Era uno strumento indispensabile nel passato, per ferrare cavalli o muli, rendendoli idonei ad un uso intensivo, senza il possibile consumo degli zoccoli. Chi pensa che oggi l’antico mestiere del maniscalco sia scomparso, si sbaglia.  Si sbaglia anche chi pensa che il maniscalco si limiti a mettere i ferri al cavallo. Ne abbiamo avuto la riprova arrivando a MonteromanoSi ode  il rumore della forgia, con i suoi milleseicento gradi, l’incudine che “canta” sotto i colpi ben assestati di Sante il maniscalco, all’occhio dell’osservatore il metallo rosso incandescente perde squame di metallo per compattarsi e indurirsi  sotto i colpi del martello e prende forma lentamente in un  ferro che andrà a sovrapporsi allo zoccolo del cavallo come un guanto.

Sante Ciancaleoni  è l’ultimo maniscalco di Monte Romano, la narrazione di se ci porta alla nobile arte della “Mascalcia” ovvero l’arte di ferrare i cavalli. Oggi i tempi sono cambiati, il suo furgone super attrezzato diviene una piccola officina  che gli permette di spostarsi  direttamente nelle aziende dove necessita la sua opera. La maremma Laziale e Toscana si sa che per per vocazione è una  terra di butteri, e non può far a meno della manualità di Sante .Quello che colpisce di questo artigiano verace oltre la sua bravura, è l’amore per il proprio lavoro, sicuramente strettamente collegato all’amore per il cavallo. Mentre parla è  un fiume in piena, e intanto i colpi del martello sull’incudine danno  forma al “ferro di cavallo” rosso incandescente, si perché Sante Ciancaleoni  è al tempo stesso fabbro e maniscalco due arti che sono un unicum da secoli. Sotto l’ausilio del veterinario riesce a correggere i difetti nel passo del cavallo. Dopo ventisei anni,  come gli piace ricordare sta ancora “sul pezzo” incuriosendo tanti giovani si appassionano al suo mestiere Intanto il ferro di cavallo completato nella fase di conversazione sugella un rapporto di amicizia e di fortuna.  Anche la fortuna ha un principio. La tradizione del ferro di cavallo nasce da una leggenda inglese, quella di Saint Dunstan.  Esperto fabbro, questi si trovò ad avere a che fare con il diavolo, che gli chiese di ferrare il proprio cavallo. Dunstan, con molto coraggio, invece, gli ferrò il suo di zoccolo (tutti i diavoli hanno gli zoccoli). Il diavolo rimase imprigionato. Quando, alla fine, il fabbro lo liberò, fu costretto a promettere di non entrare più in una casa protetta da un ferro di cavallo. Per inciso, il fabbro divenne l’arcivescovo di Canterbury. Più fortuna di così!

Per chi volesse conoscere Sante, sarà tra i protagonisti della Carovana Narrante guidata da Emiliano Macchioni a Monte Romano domenica 5 giugno p.v. alle ore 9.00

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