Giulio Della Rocca: l’America tira un sospiro di sollievo

Riceviamo e pubblichiamo:

20 Gennaio 2021 alle ore 12:00, quando Garth Brooks, durante la cerimonia di inaugurazione dell’amministrazione Biden, ha chiesto di unirsi lui per cantare l’ultima strofa di Amazing Grace, una lacrima è scesa sul volto della statua della libertà e come a lei alla stragrande maggioranza degli americani. Certo 74 milioni hanno votato per Trump ma hanno anche espresso il peggior momento della storia repubblicana degli Stati Uniti: milizia armata che ha ucciso e preso di assalto il parlamento a Washington. Vicini di casa, persone che incontro al supermercato, i guidatori delle macchine che incrocio al semaforo hanno creduto per anni alle bugie di Trump e sono corsi in suo soccorso calpestando la democrazia. Il 21esimo è il secolo delle informazioni e chi le controlla ha il potere. Speriamo di saperlo usare. L’uomo che non ha mai lavorato ed ama dire bugie, non legge e non è curioso, è razzista e bullo professionista, per usare un’espressione morbida, ha monopolizzato per anni tutte le televisioni con strilli offese e prese in giro ed è diventato l’uomo più potente del mondo.

Nel discorso inaugurale Biden ha detto che la democrazia ha tenuto l’urto. È la prima volta che un nuovo presidente deve dirlo. Il passaggio di potere era fino ad oggi una tradizione orgogliosa della prima democrazia del pianeta.

Il presidente uscente ha invitato tutti, chiedendo loro di estendere l’invito a chiunque volesse per la cerimonia di saluto. Solo i suoi familiari si sono presentati.

Questo grande paese ricco di contraddizioni, dove il sogno è lo standard e l’innovazione la prassi, ha fatto presto ad andare avanti. Tutto coverà sotto la superficie e l’apparente cordialità degli americani. Nessuno dimenticherà e tutti si domandano :” E se il prossimo Trump fosse un pochino più intelligente?” I rischi restano. La democrazia non è un sistema stabile, dipende da tutti ma sopratutto dai leaders. Da decenni i repubblicani rappresentano il ritorno al passato, Trump lo ha reso slogan vincente. Una parte di America vorrebbe tornare alla schiavitù ed alle violenze. Joe Biden invece scegli i ministri che rispecchiano l’America e chiama una poetessa nera per l’inaugurazione. Riuscirà la normalizzazione voluta dal nuovo presidente nell’opera di superamento del razzismo? I rivoltosi sono tutti bianchi ed hanno aspettato una scusa, per mostrare i muscoli, dall’elezione di Obama. I sentimenti nascosti sono tanto americani quanto umani. L’indipendenza economica è il vero normalizzatore, senza quello tutto torna in superficie. La politica degli strilli ha una naturale evoluzione: Trump! Le bugie hanno naturali conseguenze: la perdita di fiducia e centinaia di migliaia di morti da Corona Virus. La nazione più potente del mondo ha preferito credere al bugiardo più famoso del pianeta anziché alla scienza. Se si ha bisogno di strillare è molto probabile che la propria tesi sia debole o indifendibile. Trump potrebbe insegnarci molto: siamo disposti ad imparare?

Giulio Della Rocca

 

 

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