Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Non un giorno qualunque

di Sara Grassotti

panchina-rossa-a-Vasanello per silvia tabacchi

Dedicato alla giovane Silvia Tabacchi uccisa nel 2017. Un femminicidio ogni tre giorni, circa una donna su tre nel mondo ha subito violenza nella sua vita. La Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne ricorre il 25 novembre. Non è un giorno qualunque, è una data che parte da riferimenti storici precisi e che ha una storia tragica da raccontare. Sì, tragica come quella che si ripete ogni giorno raccontata dai fatti di cronaca aberranti.

Perché il 25 novembre. La data non è casuale e ricorda le sorelle Mirabal. Era il 25 novembre 1960. PatriaMinerva Maria Teresa erano dirette verso la progione per far visita ai loro mariti, detenuti dal regime perché oppositori politici. Sulla strada verso la prigione, vengono rapite e portate in un luogo appartato. Qui inizia una escalation di violenza spaventosa: vengono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone, strangolate e poi lanciate in un precipizio a bordo della loro auto. L’obiettivo del regime era simulare un incidente.

La ricorrenza del 25 novembre è stata sancita dalle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999 come “una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti che, ad oggi, non viene denunciata, a causa dell’impunità, del silenzio, della stigmatizzazione e della vergogna che la caratterizzano”.

Perché le scarpe rosse. Dal 2009, uno dei simboli della giornata internazionale sono le scarpe rosse. L’dea nasce da una artista messicana, Elina Chauvet, che decise di creare un’installazione di forte impatto: scarpe da donna di colore rosso o dipinte di rosso sistemate per le strade per dire stop alla violenza di genere. Un messaggio forte, autentico per  ricordare i tanti femminicidi compiuti a Ciudad Juàrez, una cittadina nel nord del Messico condizionata da stupri e violenze.

Le scarpe rosse in Italia hanno avuto un successo incredibile e sono sfociate nel progetto panchina rossa: i comuni interessati, in occasione del 25 novembre, possono mettere inserire una panchina rossa con una targa, un numero antiviolenza ed eventualmente un elenco delle donne uccise in quel territorio. In Italia è nata anche l’Associazione “Il Nastro Rosa” contro la violenza sulle donne e di genere.

2022.Ogni tre giorni si registra la morte di una donna per violenza. Ma non è tutto. La maggior parte di queste violenze avviene all’interno del nucleo familiare. In Italia i dati ISTAT mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner.

Per far emergere questo sfondo di violenze e vessazioni, nel 2019 lo Stato Italiano ha introdotto 21 articoli nella Legge 69, nota come “Codice Rosso”, e 4 nuovi reati che tutelano le donne: il delitto di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate (il cosidetto revenge porn), il reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (come le deturpazioni con l’acido), il reato di costrizione o induzione al matrimonio e infine violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Non esiste ancora in Italia una legge che inasprisca le pene per chi commette atti discriminatori o violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, o sull’identità di genere, i cosiddetti crimini di odio contro persone per il solo fatto di appartenere a un determinato gruppo sociale come richiederebbe la convenzione di Istanbul ratificata anche dall’Italia. L’iter di approvazione del disegno di legge Zan che si muoveva in tal senso, è stato bloccata al Senato nell’ottobre scorso.

Contatti per le vittime di violenza

  • numero rosa gratuito antiviolenza e anti stalking 1522 che fornisce assistenza e supporto tutti i giorni 24 ore su 24.
  • App 1522,  disponibile su IOS e Android, che consente alle donne di chattare con le operatrici. E’ possibile chattare anche attraverso il sito ufficiale del numero anti violenza e anti stalking 1522.
  • App YouPol realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, l’App è stata estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche. Tramite questa App è possibile trasmettere in tempo reale messaggi agli operatori della Polizia di Stato. È possibile telefonare direttamente dall’App al numero unico di emergenza 112; nel caso questo non sia attivo risponderà la sala operativa 113 della Questura.
  • Centri Antiviolenza. Consultare la Mappa dei centri anti-violenza per trovare quello più vicino.
  • Pronto Soccorso, soprattutto se si ha bisogno di cure mediche immediate e non procrastinabili. Gli operatori sociosanitari del Pronto Soccorso oltre a fornire le cure necessarie sapranno indirizzare la persona vittima di violenza verso un percorso di uscita dalla violenza.
  • Farmacie, per avere informazioni se non si ha la possibilità di contattare subito i Centri antiviolenza o i Pronto soccorso.
  • Telefono Verde AIDS e IST 800 861061 se hai subito violenza sessuale. Personale esperto risponde dal lunedì al venerdì, dalle ore 13.00 alle ore 18.00. Puoi accedere anche al sito www.uniticontrolaids.it.
  • 112: chiamare il numero di emergenza senza esitare, né rimandare:
    • in caso di aggressione fisica o minaccia di aggressione fisica;
    • se si è vittima di violenza psicologica;
    • se si sta fuggendo con i figli (eviti in questo modo una denuncia per sottrazione di minori);
    • se il maltrattante possiede armi.
    • La riflessione: la Giornata del 25 Novembre  per ricordare le numerose vittime della violenza di genere:
    • un gesto simbolico per sensibilizzare tutti ogni giorno all’impegno comune, volto a costruire un’alternativa solida di valori, di rispetto e di solidarietà tra i generi e a dire un deciso “no alla violenza”.

La ricorrenza, oggi.

Nella Tuscia sono diverse le Associazioni che operano con grande forza in tal senso, ricordiamo Erinna la promotrice, poi a seguire, Battiti, Penelope e diverse altre che nella data di ricorrenza o a cavallo di essa si sono fatte promotrici insieme ai Comuni di eventi. Alcuni dei quali ve li riferiamo.

Gli appuntamenti:

Il Comune di Viterbo, in collaborazione con altre realtà istituzionali e non del territorio, per dire ‘no’ alla violenza sulle donne organizza due eventi a Palazzo dei Priori: “Scarpette rosse in ceramica e altre testimonianze d’arte” e “La donna al centro”. LEGGI L’ARTICOLO

 

Fondazione Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere lancia la seconda edizione dell’(H)-Open Week, a cui aderisce anche la Asl di Viterbo e che si terrà fino al 26 novembre con l’obiettivo di supportare coloro che sono vittime di violenza e incoraggiarle a rompere il silenzio, fornendo strumenti concreti e indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto. LEGGI L’ARTICOLO

 

Giovedì 24 novembre, alle ore 18.00, è in programma al Teatro Bistrot (San Leonardo) in via Cavour a Viterbo, l’incontro dedicato alle donne iraniane con Zan Zendeghi Azadi – Donna Vita Libertà. LEGGI L’ARTICOLO

 

Il Centro culturale la Caterinaccia – spazio nato proprio per creare momenti di confronto e condivisione con lo scopo di dare visibilità alla produzione sociale, culturale e politica dell’universo femminile – propone una serie di eventi che spaziano dalla musica popolare delle Tusciamannate alla pizzica con Elisa Anzellotti, dal monologo teatrale “Omm” interpretato da Rocco Pugliese Eerola alla mostra di Daniela P. Arte Cleo. LEGGI L’ARTICOLO

 

Comune e Biblioteca di Caprarola, insieme a diverse altre associazioni, inaugura due nuovi centri e propone una serie di incontri per sostenere le donne vittime di violenza. LEGGI L’ARTICOLO

 

Gli hashtag lanciati dall’Onu per la Giornata sono: #GenerationEquality #orangetheworld #16days and #spreadtheword.

Foto: la panchina che il Comune di Vasanello ha dedicato a Silvia Tabacchi, vittima di femminicidio uccisa nel 2017.Parte del progetto “L’isola del rispetto” includente  il concorso “A Silvia”, curato dalla docente Maria Elena Piferi, pure presidente dell’associazione Donna Olimpia.

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