Giornata del Contemporaneo:TRE Eva Gerd, Andrea d’Amore, Cuicuocua

Giornata del Contemporaneo, 3)5 Arte Contemporanea presenta  a Villa Lais, Via San Bernardino, 49-Sipicciano (Viterbo)

TRE- Eva Gerd, Andrea d’Amore, Cuicuocua,

Sabato 8 ottobre 2022, dalle 11.00 al tramonto inoltrato

A cura di Serena Achilli

Giornata del contemporaneo manifestazione promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani –

Gli ultimi tre anni, dopo l’inizio della pandemia, hanno avuto un grande effetto sul nostro quotidiano, una specie di Big Bang che ci ha dato modo di riflettere su molti aspetti importanti delle nostre vite. Oltre a quegli aspetti umani che ci hanno coinvolto direttamente, abbiamo avuto modo, soprattutto nella prima fase del Lockdown, di riscoprire e guardare forse come mai avevamo fatto prima, la natura. Durante la nostra forzata immobilità, ci ha sorpreso, la osservavamo dalle nostre finestre fisiche e virtuali e la vedevamo  indisturbata andare avanti e riappropriarsi dei propri spazi. Abbiamo sentito la sua importanza, la sua forza  inarrestabile e pacifica, la stessa forza che esprime divenendo matrigna e distruttiva nel momento in cui la nostra avidità e presunione la violenta. Ambiente ed ecologia ora più che mai devono essere un focus fondamentale nelle nostre decisioni quotidiane per la tutela di un habitat globale.

Seguendo questo tema indicato da Amaci la 3)5 Arte Contemporanea decide di sostenerlo scegliendo, per la Giornata del Contemporaneo, artisti che hanno fatto della natura la loro tematica fondante.

Andrea d’Amore

Macchina dei Forni

Andrea d’Amore basa la sua ricerca artistica sul rapporto tra il pensiero ecologico ed ecosistemico e la costruzione relazionale tra l’identità (io) e l’alterità (il mondo). Il  tutto legato  alla relazione imprescindibile con il luogo e la sua peculiarità (identità). Le sue performance creano sutuazioni di Convivium nella rielaborazione di un rito collettivo  in cui sono fondamentali condivisione e scambio con usi e tradizioni che appartengono al posto in cui tutto avviene. Formulando sempre un equazione base tra tempo – spazio e persone. A Villa Lais nello specifico, d’Amore dopo una residenza svolta in situ ad agosto, realizzerà una installazione performativa in cui gli ospiti saranno partecipi di un’esperienza conviviale. Ghiaccio, fuoco, pane e odori di aromi provenienti da piante trovate nel parco della Villa daranno vita ad un momento di incontro.

CUICUOCUA

CUICUOCUA TOUR #7

Il progetto del collettivo Cuicuocua è nato nel 2020 durante la pandemia, si definiscono un gruppo aperto di artisti liberi da vincoli stilistici, pratici e metodologici. Il riuso è il punto di partenza per la loro produzione, oggetti che prendono vita nuova e diventano altro rispetto a quello per cui erano stati prodotti. Ogni cosa creata da Cuicuocua, piccola o grande unica o seriale che sia,  ha un unico prezzo di trecento euro. Le loro performance fanno parte di un Tour unico ed irripetibile che per la giornata del contemporaneo farà tappa a Sipicciano. Un oggetto che potrebbe anche essere un elemento naturale, sarà il protagonista con un ritmo scandito da un video.

Eva Gerd

Radici

Eva Gerd, analizza la sua sfera personale ed emotiva entrando in una profondità così potente, ma anche così delicata ed elegante, da generare sempre altissime emozioni nel suo lavoro. La vita, la morte attraversando la natura e le trasformazioni naturali del ciclo biologico di qualsiasi essere vivente, che sia una foglia, una rondine o un essere umano, lo studio e l’analisi fatto da Eva diventa forte e poetico allo stesso modo. Molte delle sue opere iniziano dal ritrovamento di resti animali, li trasforma utilizzando tessuti e fili, per poi rivestirli seguendo tracce invisibili di memoria inglobata. In mostra a Villa Lais i suoi dei disegni  ibridi tra piante, insetti e studi anatomici, quasi delle grottesche rinascimentali che arrivano da ricordi dal suo immaginario onirico, ma in questo caso anche familiare. Sono Radici di storia, di casa e dell’anima, quelle che nascoste nel terreno senza che nessuno le veda trattengono e sostengono con forza l’arbusto alla vita o al suo ricordo.

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