Gestione dell’ictus, alla Neurologia di Belcolle consegnato il premio internazionale ESO Angels Platinum Award

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Nella mattinata di giovedì 29 settembre, presso la sala conferenze della Cittadella della salute di Viterbo, alla Neurologia di Belcolle è stato consegnato il premio internazionale ESO Angels Platinum Award per la gestione intra-ospedaliera dell’ictus.

Gli Eso-Angels Award sono riconoscimenti internazionali che vengono assegnati agli ospedali che possono attestare i migliori percorsi di cura al servizio dei pazienti. L’iniziativa di Angels, insieme a ESO (European Stroke Organization) è tesa a migliorare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti colpiti da ictus e a garantire loro una vita senza disabilità, aiutando tutte le strutture, che con loro collaborano, a ottimizzare i percorsi interni, sostenendo la formazione specialistica ed effettuando campagne di sensibilizzazione per la popolazione.  Tramite la rilevazione delle tempistiche di presa in carico del paziente, dal momento in cui arriva in pronto soccorso fino a quando non viene ultimato il suo percorso diagnostico-terapeutico, Angels premia i team e le persone che si impegnano a garantire l’eccellenza nel trattamento dell’ictus, con riconoscimenti di livello Gold, Platinum o Diamond.

Nella rilevazione del secondo trimestre del 2022, l’ospedale di Belcolle è stato riconosciuto meritevole del Platinum award. Nello stesso periodo temporale, solo altre 7 strutture nazionali hanno ottenuto lo stesso livello Platinum. In totale, sono 33 le strutture nazionali ad aver ottenuto il prestigioso premio, in tutti i suoi tre livelli. Oltre a Belcolle, nella regione Lazio, l’ESO Angels Award è stato assegnato al Policlinico Umberto I e al Policlinico Tor Vergata.

La Neurologia di Belcolle – spiega il direttore dell’unità operativa viterbese, Nicola Pio Falcone – ha iniziato dal 2015 ad essere parte attiva nella Rete stroke della Regione Lazio, dapprima come uno degli spoke della macro area 4, per poi progressivamente arrivare ad effettuare una vera e propria attività come hub di riferimento per la Tuscia. Grazie a collaborazioni multidisciplinari tra i diversi professionisti della nostra Asl, con il 118 e con organizzazioni internazionali come Angels, abbiamo aumentato il numero di pazienti trattati ogni anno, e ridotto le tempistiche per la presa in carico specialistica, fino ad attivare il teleconsulto tramite Advice che permette alle strutture di Tarquinia e di Civita Castellana di gestire al meglio i pazienti con sintomi neurologici acuti che si presentino autonomamente ai loro pronto soccorso (rimanendo ancora attiva una centralizzazione a Belcolle per i pazienti trasportati tramite Ares 118)”.

La gestione dei pazienti affetti da ictus acuto (ischemico, emorragico o TIA) rientra in quelle procedure che vengono chiamate “tempo-dipendenti”. Quanto prima il paziente viene preso in carico al Pronto soccorso di riferimento, tanto prima potrà iniziare il suo percorso diagnostico-terapeutico e tanto migliore sarà il recupero funzionale, riducendo la permanenza in ospedale e di conseguenza anche la spesa sanitaria.

A Belcolle – prosegue il referente del team stroke unit della Asl viterbese, Alessandro Valenza – abbiamo effettuato ormai più di 400 trattamenti di rivascolarizzazione (circa il 26% di tutti i pazienti ricoverati con ictus ischemico e la quasi totalità dei pazienti teoricamente candidabili). Si riesce nella maggioranza dei casi ad effettuare una prima indagine di neuroimaging entro mezz’ora dall’arrivo del paziente in Pronto soccorso. Entro un’ora dal momento della presa in carico, se ci sono i criteri di eleggibilità, viene iniziata la procedura di trombolisi ed entro un’ora e mezza, se indicata, quella di trombectomia meccanica”.

Il premio internazionale che ci è stato consegnato questa mattina dalla consulente per il Centro Italia del programma Angels, Alessia Santori – conclude il direttore generale della Asl di Viterbo, Daniela Donetti – è per noi il riconoscimento del continuo impegno di tutto il personale medico ed infermieristico del Dipartimento di Neuroscienze, ma anche del Pronto soccorso, della Radiologia, della Radiologia interventistica e della Rianimazione. Certi risultati sono possibili solo se il percorso di crescita professionale viene sostenuto, a livello di squadra, in un’ottica multidisciplinare e multiprofessionale. Ricordo, infine, come sia fondamentale una conoscenza da parte di tutti i cittadini dei principali sintomi riconducibili ad un ictus che, se riconosciuti tempestivamente, possono giovarsi dei trattamenti di rivascolarizzazione necessari, attivi presso il nostro ospedale, rendendo possibile spesso un recupero completo delle proprie autonomie. Una maggiore conoscenza dei sintomi di esordio da parte di tutta la popolazione, infatti, è l’arma migliore per poter sconfiggere una patologia che è tuttora al terzo posto come mortalità in tutto il mondo ed al primo posto come patologia disabilitante”.

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