Futura di Lamberto Sanfelice, un noir sulle note del jazz

di Nicole Chiassarini

Futura è il nuovo film di Lamberto Sanfelice,  nei cinema dal 17 giugno. Coproduzione franco-italiana, il film conferma il grande talento del regista, pittorico e ispirato all’arte figurativa. Un film notturno, particolare, circondato di musica e da una fotografia attenta ad ogni dettaglio.

Louis (Niels Schneider) è un jazzista con molto talento, ma che rinuncia al suo sogno e alla musica. Infatti neanche il talento riesce a rendere facile la vita da trombettista. Così, come molti musicisti, lavora la notte. Con l’unica differenza che lui guida un taxi. Accompagna Lucìa (Daniela Vega), una transessuale cilena, a spacciare cocaina per strada, in parcheggi sotterranei, o in discoteche rimbombanti di musica techno. Louis ha una moglie, Valentina (Matilde Gioli) e una figlia, Anita (Aurora Onofri) che lo aspettano, ma per cui sembra non esserci mai.

La sua è una vita sospesa, colma di frustrazione e di un passato irrisolto con la figura paterna, il sassofonista Max Perri. Niko (Stefano Di Battista) un amico del padre, gli propone di suonare insieme. Louis è consapevole che potrebbe essere l’occasione della sua vita, ma lasciare la vecchia strada per quella nuova non sarà facile.

Il film di Sanfelice nasce da un incontro dello stesso regista con un musicista un po’ particolare. Un tassista intento a suonare jazz seduto nella sua auto, in un parcheggio in attesa del prossimo cliente. È nato così Futura, la storia di una vita come una prigione. La pellicola vive di notte, tra luci e immagini di incredibile bellezza. Infatti la storia inizia in un club jazz, con il suono di una tromba, avvolto tra le luci del locale per poi continuare sulla strada tra i lampioni e le macchine in corsa.

In Futura si crea un connubio solido e singolare tra immagini e suoni. Questo anche grazie alla maestosa fotografia del maestro Luca Bigazzi, il quale, assieme all’attenta direzione di Sanfelice, ci mostra inquadrature notevoli. Il risultato è un racconto pittorico, seducente, elegante e avvolgente. La musica, ovviamente ha un ruolo molto importante. La colonna sonora jazz, scritta da Stefano Di Battista ed Enrico Rava, crea un rapporto indissolubile con le immagini. Quindi, la forza comunicativa del suono e delle immagini riesce a raccontare un percorso intimo, fatto di condivisione profonda e di rifiuto delle convenzioni.

Ciò che purtroppo non funziona è il rapporto tra lo spettatore e il protagonista. Infatti il film cerca di raccontarci due storie: la prima, quella di un figlio che ama la musica e lotta contro il senso di abbandono da parte del padre inadempiente; la seconda, il mondo dietro al traffico di droga. In questo modo è difficile empatizzare con i personaggi, anzi, tende ad allontanarcisi. La recitazione è forse troppo distante dalla realtà e la musica, per quanto avvolgente ed elegante, tende fin troppo a rallentare la storia.

Forse l’idea del regista era quella di rendere la musica il fulcro di ogni cosa. Infatti questa definisce il mondo che ruota attorno ai personaggi.

Sicuramente, se il desiderio è quello di lasciarvi cullare da melodie e immagini di incredibile bellezza, Futura è un film che davvero riesce a avvolgere lo spettatore. Una pellicola particolare, che vive di musica. Da vedere al cinema per poterne assaporare ogni nota. Il film è disponibile al CineTuscia Village a Vitorchiano.

 

Foto cover Niels Schneider,di Adele Pozzali

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