Da molto tempo ormai Civita Castellana non ha più un teatro. Cioè, spieghiamoci meglio, lo storico Teatro Florida c’è è li ma è come se fosse inesistente, invece di essere il centro culturale della città, dove in questo periodo come in tutti i teatri d’Italia si apre la stagione teatrale, quel sipario rimane perennemente chiuso. Stiamo parlando di un edificio storico inaugurato nel 1932, ottantasei anni fa con la proiezione di un film, uno dei migliori esempi di struttura con un’acustica perfetta per quel tempo. Infatti, dopo l’inaugurazione, ha ospitato una lunga serie di importanti produzioni operistiche e musicali per poi passare di nuovo al teatro, fino al maggio 2016. Da allora più nulla. Eppure la cultura è un importante strumento per far rinascere la nostra terra.
Il Teatro Florida non può scomparire così. È necessario farlo tornare a vivere ad essere il centro culturale di Civita Castellana. Perché un teatro è molto più di un luogo dove si va a vedere uno spettacolo pagando un biglietto. Come dice Francesca Anna Bellucci “Il teatro è magia, una magia che può intrecciarsi con le vite degli abitanti di una città in modi che molti, soprattutto i più giovani, non immaginano”. Giovane attrice originaria di Civita Castellana Francesca Anna Bellucci insieme a Michele La Ginestra, è stata direttrice artistica e ha creato il cartello di Teatro Florida 7, la stagione teatrale che si è svolta dall’ottobre 2014 al maggio 2016, con l’obiettivo di mettere a disposizione del pubblico dell’Agro Falisco i grandi nomi del Teatro 7 di Roma.
“Sono andata di persona, insieme a Michele La Ginestra, ad esporre all’amministrazione comunale di Civita Castellana il nostro progetto Teatro Florida 7 – racconta Francesca – l’iniziativa fu accolta con favore, mancava da molto un teatro di un certo livello in città. Ne fui orgogliosa, era il mio sogno, l’avventura di portare il teatro nel mio paesino della Tuscia. L’attenzione del pubblico civitonico è stata straordinaria. Con questa nostra inziativa poteva nascere una collaborazione duratura nel tempo molto preziosa al livello culturale per la cittadina, che avrebbe potuto puntare su un teatro di alto livello ma fruibile da tutti”.
Francesca ci spiega quali sono state le motivazioni che hanno portato alla chiusura della stagione teatrale Florida 7. “Dal canto nostro si è trattato più di un problema organizzativo, dovevamo pensare ad ogni cosa, allestimenti, organizzazione delle varie compagnie che proponevano i loro spettacoli. Forse, avendo avuto a disposizione persone competenti del settore con le quali collaborare sarebbe stato tutto più semplice. Inoltre con Michele lavoriamo a Roma o siamo in tournéè e non era facile incastrare le due cose. Per me è risultato difficile occuparmi del mio lavoro di attrice e contemporaneamente gestire un teatro. È stato un duro lavoro, ma sono orgogliosa di averlo portato avanti e fiera del riscontro che ha avuto. Un riscontro che secondo me non può passare inosservato”.
Proviamo a chiederle: Se fosse oggi il direttore artistico su cosa punterebbe per il Florida?
“Punterei sulla varietà della programmazione teatrale, offrendo al pubblico un teatro di qualità punto di riferimento non solo di Civita Castellana, intercettando innanzitutto un pubblico di giovani. “Il teatro a Civita Castellana è vivo, la riprova è stato il riscontro di pubblico con Teatro Florida 7. Questo mi ha portato a riflettere sul fatto che, se fossi io il direttore artistico del Teatro Florida, saprei cosa fare per riportarlo ed essere il centro culturale della città: innanzitutto strutturerei la programmazione in base alla domanda calibrata sulle aspettative del territorio, con un cartellone di attività per tutte le fasce di pubblico, composto da opere di valore artistico e di interesse diversificati. Civita Castellana ha certo un pubblico locale ma permette di incrociare la risposta più ampia di coloro che vengono da fuori. E poi lavorerei tantissimo sui giovani. Questo attraverso il coinvolgimento delle scuole e laboratori teatrali per tutte le fasce di età, a partire dai bambini agli attori emergenti. Il mio obiettivo sarebbe quello di ricercare nuove strade per consolidare e potenziare la capacità di attrazione del pubblico, giovanile in particolare, basandomi ai principi ispiratori del teatro: valori educativi e culturali, qualità dell’offerta, apertura al territorio. Infine, nei periodi di vuoto della stagione teatrale, darei spazio anche al teatro amatoriale per privilegiare le numerose compagnie di provincia”.
La nostra chiacchierata si conclude con l’appello condiviso di Francesca: “Da civitonica credo che bisogna tornare a scommettere sulle potenzialità del teatro Florida. A tutte le forze vitali di Civita Castellana chiedo di cercare insieme una soluzione. Proprio in questo tempo in cui occorre ritrovare il piacere dell’incontro reale, il teatro è luogo fondamentale di espressione, di svago e di aggregazione sociale. Facciamo rinascere il Florida, un tesoro prezioso per tutta la comunità .sarebbe un importante risultato per Civita ”.