Forni Anmil: Piangiamo un’altra morte ingiustificata

“Ogni morte sul lavoro scuote la nostra Associazione rinnovando il dolore profondo che accomuna chi ha vissuto, come noi, sulla propria pelle il dramma di un incidente che non sarebbe dovuto mai accadere”, dichiara il Presidente nazionale ANMIL Zoello Forni per la tragedia di ieri che ha scosso tutto il Paese, anche per l’età della lavoratrice, Luana D’Orazio, e per il fatto che si è trattato di una giovane madre che ha lasciato solo un bimbo di 5 anni.
“Oggi è una giornata di lutto per un incidente ingiustificabile quanto assurdo – aggiunge Forni –accaduto per il mancato rispetto delle norme di prevenzione, perché gli incidenti sono tutti, sempre, prevedibili ed evitabili”.
“Partiremo da questo punto per sollecitare il Ministro del Lavoro, nell’incontro che avremo con lui questo pomeriggio, a prendere in mano, senza indugi e con determinazione, una situazione diventata sempre più intollerabile, in parte nascosta dal Covid che pure è stato e continua ad essere causa di morte per tanti lavoratori”, prosegue il Presidente dell’ANMIL a poche ore dall’appuntamento fissato da alcuni giorni per rappresentare il dramma del fenomeno infortunistico e il disagio che vivono le vittime del lavoro per questioni che aspettano da anni di essere prese in mano.
“Da un lato abbiamo una tutela delle vittime totalmente inadeguata perché regolata da una normativa che risale al 1965, dall’altro c’è il Decreto 81 del 2008 che ha ampiamente superato i 10 anni senza aver neppure mai visto il completamento di alcuni articoli che attendono ancora la sola firma a margine di una ventina di decreti attuativi che avrebbero dovuto renderli operativi”, spiega Forni.
“Il nostro auspicio è che la sicurezza dei lavoratori diventi realmente una priorità nell’agenda di governo, e siamo pronti a dare tutto il supporto concreto della nostra Associazione attraverso la disamina dei problemi e le proposte che questo pomeriggio sottoporremo al Ministro. Servono immediati interventi che potranno e dovranno dettare un immediato cambio di rotta per il rispetto di tutti i lavoratori, ma anche per avviare una ripartenza del Paese di cui non siano i lavoratori stessi a farne le spese sulla propria pelle”.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI