Fausto Sensi Terme dei Papi, siamo pronti per un progetto di ampliamento

Luciano Costantini

L’occasione è la XVII Settimana della Cultura D’Impresa. Il tema e il luogo le Terme dei Papi. Sala Conferenze affollatissima. In prima fila il sindaco di Viterbo, Giovanni Arena, mezza giunta comunale, il prefetto Giovanni Bruno. Il patron della cittadella termale, Fausto Sensi, ha appena terminato un excursus storico sulla vita e l’attività commerciale del padre fondatore, il cavalier Socrate, che ufficialmente conferma la volontà dell’azienda di voler continuare ad investire e illustra, con tanto di slide, il progetto di ampliamento dell’impianto: una nuova piscina e un settore coperto per quasi 1.700 metri di superficie che prevede una palestra, nuovi servizi e un ampio parcheggio. “Noi siamo pronti – sottolinea Sensi – perché questa è una cosa che s’ha da fare e perché ci crediamo. Ma prima, caro sindaco, ci dovete credere voi”. Una puntualizzazione non estemporanea, ma che vuole essere un incisivo richiamo a sanare i contrasti del passato che hanno fatto balenare anche l’ipotesi di un disimpegno progressivo dell’azienda termale e il suo possibile trasferimento. Una puntualizzazione, ancora, che è sostanzialmente anche un guanto di sfida a individuare una intesa comune e condivisa che possa far immaginare un futuro meno complicato per un asset che tra i più rilevanti della città e della Tuscia come dimostra il fatturato: 46.000 clienti, 350.000 trattamenti all’anno e che garantisce il lavoro a 300 dipendenti, tra personale medico e di servizio. Senza considerare la storia del sito, utilizzato inizialmente dagli etruschi, poi dai romani con ben 14 stabilimenti termali e da personaggi famosi come Dante (che lo cita nella Divina Commedia), Michelangelo, alcuni Papi. Ad illustrare le virtù terapeutiche delle acque termali professionisti e medici del settore. Un impianto, quello delle Terme dei Papi, che da un quarto di secolo è gestito dalla famiglia Sensi. Pensato e ristrutturato dal Cavalier Socrate, dopo una lunga attività spesa nel campo del commercio. “Mio padre era un viterbese Doc – ha rimarcato il figlio Fausto – che voleva bene a Viterbo. C’è un suo scritto che dice: lascio ai miei figli il compito di realizzare i sogni rimasti nel cassetto. E noi vogliamo realizzarli”.

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