“Fakes, il falso nell’arte, da Annio ad Omero”, una mostra nazionale che valorizza la viterbesità

di Luciano Costantini

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Falsi certo…ma autentici. In splendida evidenza al Centro Culturale di valle Faul a Viterbo. “Fakes, il falso nell’arte, da Annio ad Omero”, recita il titolo della mostra. Ma la presenza all’inaugurazione dell’assessore alla Bellezza Vittorio Sgarbi, oltre naturalmente alla sindaca Chiara Frontini, diventa una volta tanto garanzia di qualità. Falsi certo…ma autentici, appunto. Perché si tratta di opere d’arte che tre falsari, diventati quasi leggenda, il cremonese Alceo Dossena, frate Annio e Omero Bordo, hanno realizzato nel corso della loro esistenza. Il primo nativo di Cremona, gli altri due figli della Tuscia. Cioè “falsari di casa” come li ha definiti Sgarbi nel suo intervento di presentazione della rassegna. “Sarò breve”, annuncia prima di prendere il microfono: mezzora esatta di esposizione mai banale, interrotta da frequenti applausi che scrosciano da un auditorium che registra il pieno. Sgarbi disegna sinteticamente gli identikit dei tre: Alceo Dossena è “un grandissimo”, il domenicano Annio un “genio del male”, Omero Bordo un “meraviglioso illusionista… Siamo sicuri alla fine che le opere che si trovano qui esposte siano davvero dei falsi?”. Come dire che quelle sistemate nell’ex mattatoio comunale sono tutti autentici capolavori. E meritano di essere visti. La mostra poi trasmigrerà a Genova dove sarà allestita in un analogo sito, messo a disposizione dal principe Domenico Pallavicino, patron della Fondazione ETS della città della Lanterna, presente alla conferenza di inaugurazione. C’è anche il presidente della Fondazione Carivit, Luigi Pasqualetti, che ricorda l’intero percorso di salvataggio di Valle Faul: “Da luogo tra i più degradati di Viterbo vogliamo trasformarlo in un punto tra i più ammirabili della città”, sottolinea. La sindaca, Chiara Frontini, è raggiante perché dice “con questa mostra abbiamo voluto lanciare due messaggi. Il primo è che si tratta di una rassegna nazionale che valorizza la viterbesità. Il secondo è che abbiamo cominciato a realizzare finalmente una città dell’arte e della cultura. Oltre a Faul, potenzieremo il museo del Duomo, e quello di palazzo dei Priori. Più in là il museo di Santa Rosa, quello della Rocca Albornoz e Villa Lante”.

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