“Etruscans gli etruschi mai visti:chiusura con “I predatori dell’arte perduta”

Il 22 aprile presso l’Auditorium Fondazione Carivit a Valle Faul, alle ore 17,00, si chiuderà la rassegna “Etruscans – gli etruschi mai visti” con l’incontro “I predatori dell’arte perduta”. Parteciperanno alla serata Fabio Isman, Maurizio Pellegrini e Andreas Steiner.
Auditorium Fondazione Carivit Valle Faul
Una Testa in terracotta policroma del dio greco Ade, detta anche Barbablù, restituita recentemente all’Italia dal John Paul Getty Museum di Malibu e 45 casse di reperti etruschi e romani provenienti da un deposito svizzero di un noto trafficante inglese trafugati dal territorio italiano e recuperati dalle indagini dai “Carabinieri dell’Arte” ci riportano alla mente le migliaia di reperti, spesso autentici tesori unici al mondo, scavati ed esportati clandestinamente dal territorio italiano, ancora esposti nei musei di tutto il mondo. A scoperchiare il vaso di Pandora dei luoghi e degli attori della “Grande Razzia”, delle migliaia di siti archeologici violati e devastati da “squadre di tombaroli”, degli intermediari e dei mercanti italiani e stranieri che si sono arricchiti con questo mercato che frutta più di quello della droga ma che ha meno rischi, è stato il sequestro avvenuto nel 1995 presso il Porto Franco di Ginevra ad un allora già noto mercante italiano. Un pool costituito da un magistrato di “Ferro” Paolo Ferri, dalle forze dell’ordine unite e da due funzionari archeologi della Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale hanno portato al ” Nostoi – ritorno” di centinaia di reperti sequestrati tornati nelle disponibilità dello stato italiano o restituiti da musei stranieri e collezionisti messi alle strette dalle indagini.Il traffico illecito di opere d’arte è, dopo quello della droga e delle armi, il più lucrativo al mondo. Fabio Isman, nel suo libro “I predatori dell’arte perduta” (Skira, 2009) svela che l’Italia era il maggior fornitore mondiale per il traffico illecito dell’arte; ogni anno il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri recupera migliaia di reperti antichi e di opere, ma il commercio di frodo ha un giro d’affari superiore ai sei miliardi di euro all’anno.
Maurizio Pellegrini ha partecipato in prima persona ad esse insieme alla collega Daniela Rizzo in una sorta di scavo archeologico tra documenti contabili e non, foto, dossier, interrogatori cataloghi di musei ed aste dimostrando che gli archeologi, soprannominati investigatori del passato, hanno finalmente conquistato tale appellativo. Una ricostruzione al limite dello scoop giornalistico con due importanti fatti nuovi.
La rassegna è stata possibile grazie all’intervento di Banca Sviluppo Tuscia main sponsor della manifestazione. Non da meno il contributo della Fondazione Carivit che ha dato la disponibilità della sede delle conferenze e del personale, di Simonetta Badini e Maurizio Greto con Primaprint per tutto il materiale stampato che è stato distribuito gratuitamente (circa 50.000 tra flyers e booklets), la rete di imprese Etruscan Life Tour – Terra di Tuscia, Lucernoni Assicurazioni, Unindustria, e Terme dei Papi. Promotori e sostenitori della rassegna i LIONS INTERNATIONAL del Distretto 108L, Club di Viterbo nella loro mission di promuovere il territorio e la cultura dello stesso per incentivare turismo e interesse per la nostra città. Organizzatore d’eccezione e partner infaticabile per l’accoglienza degli ospiti e degli eventi della rassegna Promotuscia che ne ha curato ogni aspetto.
Tra i protagonisti della rassegna anche il Comune di Viterbo e la sua Experience Etruria che hanno patrocinato l’evento e hanno promosso l’organizzazione delle visite delle scuole di tutta provincia alla Mostra Etruschi in 3D che si concluderà il 04 Maggio prossimo.
E non si può non sottolineare la presenza di Historia, che ha ideato e realizzato tutto questo perché “se la Cultura non dà da mangiare, sicuramente ci salverà.”

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