Enrico Menichetti: Bolsena la partenza, a Viterbo le buone idee

Bolsena, il punto di partenza di un bellissimo viaggio dentro quel lembo di Tuscia dalle bellezze paesaggistiche ancora integre, incontaminate.
Una vecchia proprietà di famiglia che custodiva l’esperienza di diverse generazioni, ma che ormai giaceva in uno stato di rovinoso abbandono.
E’ Il luogo che nel 2009 riemerge a nuova vita grazie alla voglia di ricominciare di Enrico Menichetti, la cui vocazione imprenditoriale si indirizza su quell’antica dimora colma di potenzialità, sino a trasformarla oggi in una struttura ricettiva con standard di accoglienza superiori, parliamo di Le Porcine il complesso con vista sul Lago di Bolsena.

Come è stata la partenza e qual era l’obiettivo?
Un periodo complicato, senza stimoli e con poche prospettive. Il mio papà stava vendendo la proprietà che da generazioni apparteneva alla nostra famiglia. Così gli ho chiesto di poter partire con questa avventura. Nonostante fosse consapevole dell’emorragia economica che sarebbe cominciata ha acconsentito, più felice che preoccupato. Purtroppo non è riuscito a vederlo finito ma è riuscito ad immaginare il grande successo che ritengo di aver conseguito. A lui ed a mia madre devo tutto questo.

Come si presenta oggi Le Porcine? Chi sono gli ospiti: italiani o stranieri, occasionali, fedeli.
Oggi Le Porcine è esattamente come lo avevo immaginato. Credo questa sia la soddisfazione più grande. Amo viaggiare e la mia piccola esperienza è stato il punto di partenza per creare quel luogo dove mi sarebbe piaciuto andare.
La posizione dominante su di un panorama mozzafiato la fa da padrone e regala ai miei ospiti, per lo più stranieri, cartoline indelebili della nostra bella Italia.

In che cosa si differenzia rispetto all’offerta ricettiva analoga?
Il nostro obiettivo è quello di far sentire ogni ospite il nostro ospite d’onore. Tutti noi ci impegniamo con il cuore e con passione per rendere il soggiorno di ognuno un’esperienza indimenticabile.

Criterio di raffinatezza, buon gusto accoglienza, ne hanno fatto la cifra settoriale?
Senza dubbio ogni particolare, dal più piccolo al più grande, non è lasciato al caso e questo è percepito fin da subito da tutti. La nostra ricompensa più grande è il feedback e l’affetto che giornalmente ci dimostrano i nostri ospiti.

Corre l’anno 2015 questa esperienza produce una nuova idea stretta nel campo della ristorazione, stavolta a Viterbo il capoluogo della Tuscia e non da solo ma insieme a due soci, senza storie famigliari alle spalle…
Sì, il progetto di oggi nasce per caso. Figlio di una storica amicizia con i miei amici Luca Liberatori e Leonardo Castelli che mi hanno coinvolto in questa loro avventura imprenditoriale.
Un progetto ambizioso partito l’anno scorso a Potenza che passando oggi per Viterbo continuerà per altre importanti città Italiane tra cui prossimamente Roma.
L’idea è quella di portare le abitudini ed i sapori tipici delle grandi metropoli statunitensi facendole incontrare con l’eccellenza ed il gusto della cucina Italiana.
Il nome BurBaCa sta per Burger, bakery e caffè…

Raccolti i ricordi, le immagini scorrono e ci affidano un giovane imprenditore trentacinquenne.. cosa si aspetta da una città in apparenza chiusa come Viterbo?
Vivo Viterbo da diversi anni ormai e la sto vedendo cambiare molto rapidamente. Nonostante i tempi difficili, stanno nascendo nella città nuove attività ed iniziative che la gente sembra recepire con entusiasmo.
Sono convinto che Viterbo risponderà allo stesso modo anche per quanto riguarda BurBaCa.

L’Università della Tuscia è in crescita, come pensate di attirare il tipo di pubblico composto da studenti italiani e stranieri che vivono per un periodo la città?
Promozione su prodotti e in determinate fasce orarie, più l’invito a venire da Burbaca per studiare o navigare su internet, più l’organizzazione di corsi linguistici free e tandem (conversazione a 2 fra studente italiano e studente straniero presso tavoli sociali per imparare reciprocamente altre lingue).

Nel locale che avete scelto c’era un grande libreria, pensate di creare anche voi dei momenti d’incontro letterario culturale, facendo sì che questo luogo alle spalle del Teatro Unione divenga un luogo d’incontro gourmet?
Sì faremo corsi tematici, mostre e lavoreremo per far sì che diventi un luogo di riferimento anche per incontri e meeting tematici, visto che anche la logistica e la scelta dell’arredo si presta a questa attività.

Come pensate di rianimare Viterbo?
Saremo un locale per ogni momento della giornata, in grado di soddisfare le diverse esigenze gastronomiche. Porteremo nuove abitudini, come rifugiarsi in un locale per incontrarsi nei freddi pomeriggi invernali. Faremo corsi di cake design, degustazione di birra, inglese etc…inoltre organizzeremo serate tematiche come sul vintage, su prodotti particolari, etc…

Quali leve hanno caratterizzato l’investimento?
Portare un format in un contesto ancora vergine e l’opportunità di un locale molto prestigioso.

Quando aprirete?
Stiamo spingendo al massimo per poter inaugurare il prossimo 12 novembre.

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