Echi di cronaca del secondo dopoguerra/Quando nel centro storico c’era la Upim

di Luciano Costantini

Oggi si chiama H&M, punto vendita e network di un colosso internazionale di abbigliamento a prezzi contenuti (nella foto). Fino a qualche anno fa era semplicemente la Upim (acronimo di Unico Prezzo Italiano-Milano, presente in Italia dal 1928, poi gruppo Rinascente), e soprattutto primo grande magazzino di Viterbo. Luogo di attrazione commerciale, ma pure punto di incontro, specialmente per tanti giovani che allungavano la “vasca” di corso Italia arrivando sino a via Matteotti. Sempre pieno centro. Il Messaggero del 25 febbraio del 1961 annuncia che finalmente c’è il via libera per ospitare la Upim nel palazzone sorto sulla piazza dove da secoli esisteva la storica chiesa di San Luca, ridotta in macerie dai bombardamenti alleati.

H&M, punto vendita oggi a Viterbo

 

25 febbraio del 1961.Sessantadue anni fa

Spunta l’Upim sulle rovine di San Luca

Il Prefetto di Viterbo ha concesso alla S.p.a. “La Rinascente” di Milano il permesso di istituire nella nostra città un grande magazzino per la vendita al pubblico di oggetti di vario genere a prezzo fisso. Il parere è stato determinato anche dal fatto che la locale Camera di Commercio espressamente interpellata si è dichiarata favorevole in quanto: “Ciò è indubbiamente di utilità per il pubblico interesse e può venire anche ad assolvere una funzione calmieratrice dei prezzi”. Il grande magazzino verrà installato nel piano terra di un palazzo che sorgerà in via Matteotti, sulla vecchia area della chiesa di S. Luca, quella che ora presenta questo aspetto.Lo slogan: “Prima passa alla Upim”. 

Certamente, rimane ancora impresso quel “buongiorno” detto, con amabile cortesia, dalle commesse, indicate spesso come le “signorine della Upim”!

 

 

Luciano Costantini

*Luciano Costantini, giornalista professionista, ha lavorato in qualità di vice capo servizio presso la redazione centrale de Il Messaggero, occupandosi di sindacato ed economia. Rientrato a Viterbo, firma in qualità di direttore editoriale la testata TusciaUp. La sua grande passione per la storia è raccolta in tre libri: Il giorno che accecai il Duce, Fuori le donne dal palazzo dei Priori, l’ultimo pubblicato“O Dio con Noi o tutti in cenere”, tutti editi da Sette Città.  Echi di cronaca del secondo dopoguerra è la rubrica periodica su questa testata, in cui racconta aneddoti e fatti di quel periodo storico riportati proprio dal quotidiano romano in cui ha vissuto il suo cammino professionale.

Documentazione tratta dalla ricerca d’archivio presso la Biblioteca di Viterbo.

 

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