Disoccupazione agricola, Epaca Coldiretti a fianco dei lavoratori su come fare domanda

Epaca/Coldiretti Viterbo ricorda la prossima scadenza relativa alla disoccupazione agricola. Gli uffici, distribuiti su tutta la provincia, sono a disposizione per l’ assistenza e la compilazione della domanda in scadenza a marzo 2021. “L’indennizzo di disoccupazione agricola spetta a tutti coloro che hanno lavorato in agricoltura nel 2020 – commenta Elisabetta Rondini, Responsabile degli uffici Epaca – ed è importante sia per ottenere la prestazione economica, quindi per un’ integrazione economica per il lavoro svolto nel 2020, sia per la copertura contributiva e la futura pensione”.
Si tratta di un importo annuale erogato dall’Inps su domanda a cui hanno diritto gli operai a tempo determinato che lavorano in agricoltura, anche per breve periodo, indipendentemente dall’attuale occupazione. Infatti viene tenuta da conto la forte “stagionalità” del comparto, con quei periodi di picco, come le stagioni delle raccolte, alternati a periodi di pausa come quelli invernali. I periodi di fermo, legati alla stagionalità, vengono quindi coperti da disoccupazione.
Per verificare i propri requisiti, è utile informarsi in uno degli uffici Epaca Coldiretti Viterbo, dove gli operatori sono a disposizione per controllare la posizione contributiva e per la presentazione della domanda. “Pur essendo la scadenza a marzo – interviene Rondini – esortiamo gli interessati a recarsi negli uffici, contattabili telefonicamente e disponibili per fissare un appuntamento”.
Per la domanda è necessario soltanto un documento di riconoscimento e un iban per il ricevere il compenso INPS.
Se la disoccupazione può essere richiesta da operai agricoli a tempo determinato, invece, l’indennizzo non spetta ai lavoratori extracomunitari senza permesso di soggiorno permanente, ai pensionati, ai lavoratori iscritti anche a una gestione autonoma o a una gestione separata di previdenza per l’intero anno o per un numero di giornate superiori a quelle lavorate come dipendente, a chi ha rinunciato volontariamente al lavoro.
“Inoltre ci sono altre prestazioni ad integrazione del lavoro svolto in agricoltura – conclude Rondini – come quelle per i pensionati che hanno svolto lavoro in agricoltura poiché potrebbero avere un integrazione della pensione. I nostri uffici sono aperti anche per controllare le loro posizioni e procedere con eventuali domande all’ istituto previdenziale”.

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