Convegno Arci, l’integrazione è un percorso reale

Le buone usanze passano per Arci Viterbo e Arci Solidarietà Viterbo. Il Convegno organizzato dalle due associazioni per riflettere sui modelli di integrazione da applicare ai richiedenti asilo e rifugiati, al quale hanno partecipato più di 100 persone tra cui tanti dei progetti Sprar di Viterbo, si è tenuto presso la Sala Coronas della Prefettura alla presenza di Alessandra Capo (Arci Solidarietà Viterbo), Andrea De Bonis (UNHCR), Roberto Giordano (CGIL Lazio con delega all’immigrazione), Roberta Monni (vice prefetto aggiunto, dirigente area IV Prefettura di Viterbo), Daniela Di Capua (direttore servizio centrale SPRAR), Filippo Miraglia (vice presidente Arci Nazionale) e Oliviero Forti (responsabile Immigrazione Caritas Italiana) intervenuto via Skype. Ad aprire i lavori il prefetto Antonella Scolamiero.
Arci Viterbo e Arci Solidarietà Viterbo, in collaborazione con gli Enti Locali, accolgono infatti sul territorio provinciale 180 rifugiati. L’appuntamento è stato quindi utile per definire uno standard qualitativo dell’accoglienza e per delineare un percorso, insieme ai protagonisti delle politiche di accoglienza a livello nazionale.
Snocciolati i numeri dell’accoglienza sul territorio nazionale, inquadrato il fenomeno in una visione più ampia, quella mondiale, per ridimensionarne l’allarmismo. L’80% circa dei rifugiati nel mondo infatti sosta nei paesi in via di sviluppo.
Sono state quindi ricordate le buone prassi che costituiscono le fondamenta dello Sprar e che prevedono un percorso di integrazione reale, tramite l’inserimento di piccoli nuclei di accolti in appartamenti. Seguendo alcune linee guida ben definite le associazioni, in collaborazione con gli Enti Locali, possono ospitare così sul territorio i rifugiati e i richiedenti asilo. Le modalità vengono messe in pratica, esclusivamente dall’Arci, anche per gli arrivi in prima accoglienza.

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