Conoscere la cronobiologia per migliorare ogni performance sportiva

Isabella Cristaudo*

Al giorno d’oggi siamo bombardati da suggerimenti, ausili, attrezzi, programmi e persino app per l’allenamento. Il mondo dello sport e del fitness sono in piena evoluzione, ma ci sono e sempre ci saranno aspetti ancestrali e “indelebili” con i quali avremo a che fare e dei quali tener conto per poter mantenere in forma il nostro organismo.
I ritmi circadiani sono variazioni biologiche nell’arco delle 24 ore. Siamo dotati di un magnifico sistema di regolazione temporale interno. La retina oculare cattura informazioni sulla luce, le invia al nucleo soprachiasmatico, un gruppo di cellule cerebrali situato nell’ipotalamo, che adatta i ritmi biologici del nostro corpo a quelli imposti dal susseguirsi di giorno e notte, arrivando a influenzare le nostre condizioni fisiche e mentali. Ne consegue che ci sono attività diverse da destinare a ciascuna fascia oraria poiché anche la prestazione atletica segue una ritmicità circadiana.
Nel corpo umano le concentrazioni dei principali ormoni seguono un andamento caratterizzato dall’alternarsi di: fase crescente, picco massimo e fase decrescente, picco minimo.
Lo stato massimamente vigile lo abbiamo al mattino dove si registra un miglioramento della capacità intellettiva verso le ore 10.00. Ne consegue che gli atleti di sport di grande concentrazione come il tiro a piattello, il tiro con l’arco, gli scacchi, si esprimono al massimo a metà mattinata.
La massima coordinazione si esprime invece nel primo pomeriggio, con un picco intorno alle 14.30. Sport di grande coordinazione possono essere la ginnastica artistica, le attività circensi e di giocoleria.
I migliori tempi di reazione sono stati registrati intorno alle 15.30, dunque momento ideale per sport di situazione che richiedono una velocità di risposta motoria elevata come la scherma, il tennis, le arti marziali.
Gli sport che richiedo forza esplosiva e forza massima quali il calcio, la pallacanestro, il rugby, la pesistica, il body building, trovano la loro miglior espressione quando si registrano i picchi più elevati di temperatura corporea e dunque nel tardo pomeriggio e nelle prime ore serali dalle 16.00 alle 19:00. Questo è dovuto al fatto che l’ipertermia corporea migliora la velocità di propagazione degli stimoli nervosi ed aumenta il metabolismo, facilitando la produzione di energia. In particolare all’interno di questa fascia oraria, verso le ore 17.00 abbiamo la massima efficienza cardiovascolare ed è dunque favorevole a tutte quelle attività che richiedono anche un certo impegno aerobico quali il jogging, il ciclismo, il nuoto, il canottaggio.
Al di là di gare, partite, esibizioni ed altri impegni agonistici è dunque consigliabile riuscire quantomeno a programmare le proprie sedute nelle suddette fasce orarie per allenare al massimo ogni metabolismo energetico nelle condizioni più favorevoli. Questi suggerimenti possono tornare utili per lo sport amatoriale, come pure dilettantistico e ancor più professionistico. Le nostre rappresentative e nazionali nei loro ritiri hanno la possibilità di curare ormai ogni dettaglio della preparazione ed è proprio grazie a questa cura del particolare che anche lo sport italiano al di là di tante difficoltà di contorno, raggiunge nonostante tutto ancora il vertice in tante discipline. A tal proposito anziché porre l’attenzione sulle difficoltà dello sport italiano troppe volte inevitabilmente condizionato dell’economia, dagli sponsor, dal pubblico, dalla politica, ricordiamo la nostra nazionale di calcio femminile che accederà ai mondiali 2018.

 

Isabella Cristaudo: diplomata I.S.E.F. con 110 e lode presso l’Istituto Superiore di Educazione Fisica (Roma) e laureata in Scienze Motorie con 110 e lode, presso lo I.U.S.M. Istituto Universitario di Scienze Motorie Foro Italico (Roma). Preparatore fisico per atleti professionisti, nel 2008 convocazione con il Settore Squadre Nazionali Maschili F.I.P. Esperienza ultradecennale nel recupero funzionale post-traumatico e post-operatorio. Insegnante di ruolo di Scienze Motorie nella Scuola Secondaria di Secondo Grado. Inventrice del “Big Band” (dispositivo a elastici con sistema di monitoraggio elettronico delle forze agenti) e del suo modello di allenamento. Nel 2011 esce la sua prima pubblicazione scientifica dal titolo “Assessment of the efficacy of a specific tubing training in female futsal players” al XX th International Congress of Sports Rehabilitation and Traumatology (12 – 13 Marzo, 2011 Bologna, IT).

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