Chiusura Passaggi a livello Linea Roma-Nord, soluzione immediata quelli a sbarre

Luciano Costantini

Una soluzione tampone, ma è pur sempre una soluzione rispetto al vero e proprio “sequestro di persona” che è lo stato in cui vivono da mesi molti abitanti di Civita Castellana e Fabrica di Roma, causa lo smantellamento dei passaggi a livello lungo la linea Roma-Nord. Un intervento che l’ente pubblico vuole, ma che i residenti dei due centri respingono per oggettive difficoltà logistiche e di spostamento. In realtà la soluzione definitiva sarebbe un sottopasso, però insostenibile finanziariamente, quindi improponibile, o in alternativa un sovrappasso che costerebbe comunque intorno ai due milioni.  Ecco allora l’idea, della terza via, formalizzata dall’amministratore unico Astral (Azienda Strade Lazio), Antonio Mallamo, di un passaggio a livello a sbarre che in un anno dovrebbe permettere la costruzione del manufatto sopraelevato della ferrovia, in grado di evitare l’isolamento di migliaia di residenti dei due Comuni e della frazione di Faleri Novi. Una decisione scaturita al termine di una riunione (che meglio sarebbe definire assemblea pubblica) nella Sala Consiliare del Comune fabrichese, presieduta dal prefetto Giovanni Bruno ed alla quale hanno preso parte, tra i tanti, i primi cittadini di Fabrica (Mario Scarnati), di Civita (Gianluca Angelelli), di Corchiano (Paolo Parretti), il consigliere regionale Enrico Panunzi e i rappresentanti dell’esercizio ferroviario e stradale regionale. Quasi un conclave affollatissimo per scongiurare il rischio di una possibile “sommossa” pubblica, minacciata dai più arrabbiati: “Fate qualcosa di concreto, prima che scendiamo in strada con i trattori”. In effetti, l’esasperazione è ai livelli di guardia. La tratta, per esempio, tra la stazione civitonica di Catalano e Faleri, può essere attraversata soltanto in due punti, obbligando così i residenti a lunghe ed estenuanti “circumnavigazioni”. Il consigliere Panunzi evidentemente è ricorso al metro per fare due conti: “Sette chilometri senza la possibilità di attraversamento. Chi è costretto a farlo per dieci volte al giorno, deve percorrerne settanta in totale. Assurdo, siamo di fronte ad un vero e proprio sequestro di persona. Questa operazione di eliminare tutti i passaggi a livello non si può e non si deve fare in mancanza di alternative certe. Punto”. “Si vogliono chiudere – ha puntualizzato il sindaco Scarnati – prima che si facciano i sottopassi o i sovrappassai, fate voi”. Un problema che coinvolge anche decine di abitanti di Corchiano. E, più in generale, tutti i residenti che si trovano lungo la Roma-Nord che attualmente presenta 80 passaggi a livello. Tutti più o meno a rischio, cioè non in grado di offrire le massime garanzie di sicurezza pubblica. Quasi una sentenza, quella del prefetto Bruno: “Non possiamo chiudere questi passaggi a livello obbligando in pratica i cittadini ad attraversarli a piedi”. Dal conclave di Fabrica una soluzione ponte. Comunque provvisoria anche se spesso non c’è nulla di più stabile del provvisorio.

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