Centro Orientamento Lavoro: 1 su 20 ce l’ha fatta

lavoro

Uno su venti ce la fa. Anzi, ce l’ha fatta. E’ il risultato definitivo che emerge da una puntuale per quanto dettagliata analisi sui risultati del Col (Centro Orientamento Lavoro) rilevati nell’arco di un anno.

Più precisamente, il 21,3% dei giovani iscritti ai corsi, organizzati dal Comune capoluogo, è riuscito al termine del tirocinio ad ottenere un impiego a tempo indeterminato. Ed è una autentica performance se è vero che a livello regionale la percentuale degli ”stage” di preparazione si ferma ad appena il 10%. Insomma, Viterbo (insieme ad otto distretti di zona) è riuscita a doppiare altre realtà del Lazio. Una volta tanto, non siamo gli ultimi della classe. Anzi i numeri spingono ad andare oltre. «Per noi – puntualizza l’assessore alle Attività Produttive, Sonia Perà – si tratta di un risultato assai importante in un momento molto delicato». E, per il prossimo mese, annuncia «novità» nei meccanismi dei corsi con contributi anche a carico delle imprese. «Le aziende – precisa – però potranno usufruire di bonus di partecipazione». Il sindaco, Leonardo Michelini, spiega che la priorità dell’amministrazione è «creare lavoro al passo con le necessità dei tempi e il modello di sviluppo deve necessariamente essere legato alle potenzialità del territorio».

I numeri del ”Programma Garanzia Giovani”, illustrati in conferenza stampa, costituiscono il compendio di dodici mesi di attività e costruiscono anche uno spaccato della società viterbese, in tutte le proprie virtù e in tutti i propri pregi. Novecento le domande di iscrizioni arrivate al Col; 314 i tirocini avviati; 131 quelli terminati; 16 quelli interrotti; 161 quelli in fase di svolgimento; il 21,3% quelli andati a buon fine.

L’identikit di chi ha partecipato offre anche la fotografia della città e di chi vi abita: il 41% dei corsisti è compreso in un arco di età tra i 26 e i 29 anni; il 25% è in possesso di licenzia media, 57% di un diploma, il 13% di una laurea triennale, solo il 4% di una laurea specialistica. Il 63% di coloro che hanno avuto accesso ai tirocini era disoccupato e due su tre avevano avuto precedenti esperienze lavorative. Il 91% era di nazionalità italiana, il 10% africana. L’8,5% ha scelto attività intellettuali e di specializzazione, il 36% semplicemente il commercio. Un dato, quest’ultimo, scontato. Il commercio e l’artigianato sono il fulcro della Città dei Papi….anzi lo erano.

ECCO TUTTE LE CIFRE 

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