Caterina Macari, la schiacciatrice con la passione del volo

di Alfredo Boldorini

VITERBO – “La schiacciatrice con la passione del volo”. Caterina Macari 24enne, in forza alla VBC Volley, dopo la vittoria sonante contro Bartoccini Perugia (3-0) nell’ultimo turno del campionato femminile B2, con un score personale di 14 punti, si racconta a Tusciaup.
 

Chi è Caterina Macari?

Ho 24 anni, sono nata in Moldavia ma mi sono trasferita con la mia famiglia qui in Italia 15 anni fa. Lo scorso ottobre ho conseguito una laurea triennale in lingue e ora sto continuando il percorso di studi in scienze politiche e comunicazione pubblica. Sono cresciuta a Orvieto ma dopo la maturità mi sono trasferita a Viterbo dove la VBC mi ha accolto in società. Qui gioco come attaccante laterale da 4 anni, anche se in passato sono stata anche centrale.
Quando e dove hai iniziato a giocare a volley? 
Ho scoperto la pallavolo a 11 anni a Orvieto. Dopo aver provato il nuoto e l’atletica leggera, mi sono avvicinata alla pallavolo e da allora non l’ho più abbandonata.
Parliamo dell’ultimo incontro vittorioso con un secco 3-0 contro Bartoccini Perugia…
La partita non si presentava per niente facile, soprattutto perché dopo la sconfitta a Piandiscò avevamo bisogno di credere di nuovo nelle nostre potenzialità, per questo, aldilà del risultato, quest’ultimo incontro è stato importante. Ha dimostrato che non ci facciamo abbattere dai momenti di down ma sappiamo giocare con determinazione. Abbiamo giocato bene tecnicamente e tatticamente, ponendo attenzione su tutti i fondamentali e limitando gli errori.
Qual è stata la chiave di volta dell’incontro?
Sicuramente il servizio ma anche la fase di muro/difesa. In battuta abbiamo messo sotto pressione la ricezione avversaria e poi siamo riuscite a tenere e recuperare molti palloni, rigiocandoli al meglio per non rendere il gioco troppo scontato.
Cosa manca secondo te alla VBC per essere più continua?
Questa è la domanda da un milione di dollari! Se avessimo una risposta immediata sarebbe tutto semplice… Ma forse non così interessante!
Quali sono le differenze tra la VBC di qualche anno fa con quella attuale?
Il salto di categoria in B2 e aver dato spazio a un campionato così stimolante è senz’altro un’importante differenza ma in generale la VBC è sempre rimasta costante nella scelta di creare gruppi misti, composti da giocatrici d’esperienza e giovani debuttanti.
E’ cresciuta anche la società secondo te?
È sempre stata un’ottima società. La ricordo sin da quando ospitava la mia squadra di Orvieto in amichevoli. La società cresce grazie all’impegno e la costanza dello staff ma anche per merito del lavoro svolto con le ragazze del settore giovanile che ogni anno riescono a fare salti di qualità e a essere di grande aiuto in prima squadra, credo che sia questa la crescita più importante.
State gettando le basi per il grande salto?
Stiamo provando a fare tutto quello che è nelle nostre possibilità. Ognuno di noi sta dando il massimo. Siamo un gruppo affiatato e unito e questo non può che portare a ottimi risultati.
Dove può arrivare la VBC quest’anno?
È difficile provare a definire un punto di arrivo quest’anno, soprattutto in un girone così imprevedibile. Siamo tutte squadre con caratteristiche omogenee e dalle pari possibilità. Staremo a vedere!
Come giudichi il movimento femminile del volley a Viterbo?
Nel quadro viterbese non ci sono molte società che, come la VBC, sono riuscite a intraprendere un percorso come il nostro e a portarlo avanti ma comunque anche queste danno molta importanza alla crescita dei settori giovanili.
In Italia invece?
E’ senz’altro uno sport che in moltissimi amano, sono convinta che negli anni a venire l’interesse per la pallavolo andrà crescendo. Forse rimane uno sport ancora poco seguito rispetto ad altri sport come il calcio ma rimane comunque una disciplina meravigliosa che credo vada valorizzata molto di più.
Perché hai scelto proprio la pallavolo come sport principale?
In un primo momento la pallavolo mi ha aiutato a superare la timidezza, ero una bambina molto introversa, poi crescendo è diventata una vera e propria costante. Non so spiegare perché preferisco la pallavolo ad altro ma questo sport mi ha sempre dato moltissimi stimoli.
Quando smetterai, ti piacerebbe rimanere nell’ambito volley magari facendo il dirigente o il coach?
Ho già avuto qualche esperienza come coach nei settori giovanili ma non mi vedo molto bene nei panni di allenatore.
Come sarà il futuro di Caterina Macari?
Dinamico. Ho un sacco di progetti da avviare a breve e altri che sono già in porto nel campo aeronautico. La maggior parte di questi sono difficili da conciliare con la pallavolo ma finché è possibile provo a tenere allenamenti e partite tra le priorità. Incrociamo le dita.
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