Carlo Scaramuccia, il coach-padre della pallacanestro femminile viterbese: “L’A2 un’occasione da non sprecare”

di Sara Grassotti

coach Scaramuccia

Il basket per lui è casa, famiglia. Ha tirato dritto nella sua lunga carriera, nonostante le altalenanti fortune delle diverse società sportive di cui ha fatto parte, come la Sisv (1974-1995) o che ha fondato, come la Virtus (1995-2010). Molto amato dalle atlete allenate che ha saputo sempre coinvolgere con piglio, attenzione paterna ed empatia, portando oggi le Ants alla promozione in serie A2, frutto di un obiettivo comune. Il valore aggiunto di Carlo Scaramuccia sta nel saper creare un ambiente che, oltre a trasmettere passione per il gioco, è virtuoso e inclusivo, come dimostra il progetto “Baskin”, rivolto a bambini e bambine con lo spettro autistico.

la squadra vincente in A2 @officina visiva
Ph Officina Visiva

Originario di Viterbo, ha cominciato da giovane come giocatore per poi, 58 anni fa, prendere le redini della panchina come coach.

In un palazzetto silenzioso, durante una mattina di questa afosa estate, facciamo due chiacchiere con Carlo… 

Com’è scoccato l’amore per il basket?

Ho iniziato da giovane come giocatore, poi per un infortunio al tendine di Achille, che all’epoca era difficilmente recuperabile, sono stato costretto a fermarmi… Da lì ho iniziato ad allenare e praticamente non ho mai smesso.

Una relazione che dura da sempre, condivisa e coltivata anche da tutta la tua famiglia…

Sì, mia moglie Francesca (Meloni, ndr) in passato è stata sia allenatrice sia ufficiale di campo e attualmente è la presidente delle Ants, progetto nato nel 2004 come satellite della Virtus e che quest’anno ha riportato la piazza viterbese in A2. Mia figlia Maria Chiara è stata una play-maker e, oltre ad avermi affiancato in panchina con la prima squadra nelle scorse stagioni, oggi allena team giovanili. Anche suo fratello, Andrea, ha giocato da ragazzo… Lo stesso vale per i miei nipoti, uno dei quali con il basket ha vinto una borsa di studio in Inghilterra.

A parte qualche blitz nel settore maschile, avete sempre preferito le squadre femminili. Come mai?

Perché nella femminile i rapporti umani sono diversi, più profondi… Ho mantenuto buone relazioni anche nella maschile, ma non c’è paragone! Con quasi tutte le nostre giocatrici abbiamo stabilito legami fortissimi.

Anche grazie all’atmosfera familiare che si respira nella vostra società…

Assolutamente sì, ci teniamo che le ragazze che vengono a giocare a Viterbo abbiano la sensazione di sentirsi a casa… Basti pensare che spesso e volentieri si fermano a pranzo da noi! Le nostre caratteristiche sono l’accoglienza e l’inclusività, come dimostra il programma “Baskin” che coinvolge i bambini autistici. La sintonia in un gruppo è basilare e incide sui risultati, a questo proposito tengo molto a ringraziare tutto lo staff che ci ha affiancato durante questa stagione straordinaria.

Dopo gli anni trionfali – e forse irripetibili – della Sisv e quelli meno fortunati della Virtus, finalmente il basket viterbese ritrova spazio in un circuito nazionale. Ma la serie A2 ha costi maggiori rispetto alla B. Com’è la situazione sponsor?

Stiamo lavorando sodo, ma i tempi sono strettissimi: l’iscrizione al campionato scade il 7 luglio e noi dovremmo presentare la documentazione entro il 5. Le spese per pianificare una stagione di A2 sono più del doppio rispetto a quelle per la serie B e l’ideale sarebbe trovare o uno sponsor che affianchi la Domus Mulieris, realtà ci sostiene e continuerà a sostenerci, o un main sponsor. Si parla di circa 30-35 mila euro, non di cifre stellari…

Le istituzioni, il Comune in particolare, vi stanno aiutando?

Sì, devo dire che tutte le diverse Amministrazioni con cui ci siamo relazionati nel corso degli anni ci hanno sempre supportato. E anche in quest’occasione ci sta aprendo dei canali con alcuni imprenditori locali. Speriamo di riuscire a non sciupare un’opportunità importante come questa, sia per noi sia per la città.

Un patrimonio che va oltre…

Accanto alla prima squadra, va evidenziato che la società Ants Basket Viterbo conta circa 70 atlete nelle categorie agonistiche e 130 bambine e bambini nei centri minibasket. Numeri che potrebbero aumentare con il salto in A2, che di solito equivale a maggiore interesse di pubblico e tifosi, sfruttando anche la scia d’entusiasmo per l’ottimo momento della Nazionale femminile che, dopo 30 anni, ha conquistato il bronzo nella FIBA Women’s EuroBasket, annientando la Francia in semifinale (54-69) e restituendo slancio e linfa vitale a tutto il movimento.

In attesa che uno o più imprenditori si facciano avanti, la società di via Monti Cimini ha lanciato da pochi giorni una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme dal titolo “Ants Basket – Viterbo Road to A2”, raccogliendo già le prime generose sottoscrizioni.

squadra con i tifosi

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 9 persone, persone che giocano a basket e il seguente testo "狼44 Co apts "Bas Basc7 BENTORNATAD 25 BENTORNATA A2"

 

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