Asl di Viterbo, “Nessun nuovo atto di autonomia aziendale, ma adeguamento dell’esistente nel rispetto della normativa regionale di riferimento”

La Asl di Viterbo non sta presentando nessun nuovo atto di autonomia aziendale, ma adeguando l’esistente nel rispetto della normativa regionale di riferimento, con l’introduzione necessaria delle strutture previste nel DM 77 e nel PNRR con l’unica finalità che è quella dell’efficientamento e dell’ammodernamento dei servizi e di una presa in carico dei bisogni di salute, sempre più di prossimità.

L’azienda sanitaria locale si vede chiamata ad intervenire su questo specifico ambito regolatorio, in considerazione del dibattito avviato nelle ultime ore sugli organi di stampa che, tuttavia, si basa su presupposti di partenza non corretti.

Alcune precisazioni. L’atto di autonomia aziendale della Asl di Viterbo è stato approvato con decreto del commissario ad acta della Regione Lazio il 22 novembre 2018 e pubblicato nel mese di dicembre sul Bur.

Il Dca 259/2014 della Regione Lazio, che disciplina le modalità per l’adozione degli atti di autonomia aziendale, prevede anche la possibilità per le aziende sanitarie e ospedaliere di aggiornare questo strumento, individuando una finestra temporale da utilizzare ogni anno. L’adeguamento non è uno stravolgimento, chiaramente, ma un riallineamento dello strumento regolatorio sulla scorta del percorso di crescita e di sviluppo evidentemente in corso nella Asl di Viterbo, così come all’interno del sistema sanitario regionale.

L’aggiornamento dell’attuale atto aziendale presso la Asl di Viterbo, risponde a tutte queste indicazioni e giunge al termine di un impegno proficuo di “comunità” da parte dei suoi professionisti, all’interno dei tavoli tecnici tematici multidisciplinari. Questi sono delle vere e proprie comunità di pratica aziendali, apprezzate a livello regionale e nazionale, composte da tutti i professionisti e dagli operatori della Asl viterbese e finalizzate alla individuazione di percorsi di efficientamento, alla promozione delle best pratcices, alla condivisione e alla diffusione delle competenze e a favorire l’inclusione.

Questo importante lavoro di definizione degli obiettivi e di individuazione delle azioni di miglioramento ha consentito, tra l’altro, alla Asl di Viterbo di presentare l’8 ottobre 2021 la proposta di modifica dell’atto agli uffici competenti della regione Lazio. Proposta che la Direzione regionale salute e integrazione sociosanitaria ha approvato nei mesi successivi, al termine del necessario processo di valutazione.

Per quanto attiene i contenuti presenti nell’aggiornamento dell’atto di autonomia aziendale, questi riguardano prioritariamente i cambiamenti in corso nella Asl di Viterbo, con particolare riferimento al nuovo piano territoriale che recepisce, anzi, per certi versi anticipa quanto contenuto nel Dm 77, nel PNRR, nei piani nazionali delle cronicità e del governo delle liste di attesa. La revisione dell’atto, infatti, è in linea con i modelli organizzativi e di funzionamento che la Asl viterbese negli ultimi anni ha sviluppato per favorire la presa in carico delle cronicità e delle fragilità, basati sulla proattività, sulla logica del percorso assistenziale e di cura e sull’integrazione/cooperazione funzionale dei servizi e dei professionisti.

L’atto, quindi, richiama la complessa articolazione del nuovo Piano aziendale territoriale, all’interno del quale sono presenti, tra l’altro, le nuove case della comunità, gli ospedali di comunità, le centrali operative territoriali e ospedaliere, i nuovi centri di expertise, già in funzione o prossimi all’attivazione. Il tutto in un’ottica di integrazione ospedale territorio, di continuità assistenziale, nonché di rafforzamento della rete delle strutture di prossimità e dell’assistenza domiciliare. Nel modello della “Casa come primo luogo di cura” di cui si è discusso in un convegno nazionale lo scorso di mese di ottobre e che, coerentemente con quanto fin qui detto, era anche da considerarsi come una tappa di avvicinamento all’aggiornamento dell’atto aziendale.

Un ulteriore ambito di modifica riguarda poi gli ospedali di Civita Castellana e di Tarquinia, anche queste strutture cresciute sensibilmente negli ultimi anni, i quali nell’atto sono stati interessati da un’azione di riequilibrio delle funzioni, al fine di rendere maggiormente omogenea l’offerta ospedaliera nella rete aziendale, in una logica hub e spoke.

In definitiva, l’aggiornamento del nuovo atto aziendale è il frutto di un lavoro lungo, serio e competente di numerosi professionisti (alcune centinaia addirittura), su questioni che nulla attengono ad ambiti diversi da quello tecnico e della programmazione sanitaria, con l’unica finalità di definire uno strumento che sia in linea con la normativa vigente, ma, soprattutto, che sia coerente con gli importanti cambiamenti messi in campo negli ultimi anni dall’azienda sanitaria locale, i quali, pur nelle difficoltà oggettive e congiunturali, hanno prodotto dei risultati tangibili, anche sul fronte della sensibile riduzione della mobilità passiva, regionale ed extraregionale.

Su questi esclusivi presupposti l’azienda sta adeguando l’atto regolatorio e attivato il percorso chiaramente definito dalla normativa regionale che prevede, come è noto, la condivisione e la consultazione del Collegio di direzione, delle organizzazioni sindacali, della Conferenza dei sindaci e del Consiglio dei sanitari.

 

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