“La rotatoria del Quartaccio”: ecco il convitato di pietra alla convention di Apea, Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata del distretto industriale di Civita Castellana. Sette amministrazioni comunali, sette sorelle (Civita, Fabrica di Roma, Nepi, Castel S’Elia, Corchiano, Gallese, Faleria) che da alcuni mesi hanno dato vita a un polo con tutte le chances per diventare il motore della Tuscia, soprattutto nel comparto della ceramica. Un futuro roseo in quanto a potenzialità ed aspettative, ma che rischia anche di restare alla “rotatoria del Quartaccio”, che altro non è che un piccolo manufatto per disciplinare il traffico automobilistico alla confluenza di due strade, tra Civita e Fabrica di Roma. Sono stati necessari 25 anni per arrivare a dama, come molti sanno e come ha ricordato il consigliere regionale, Enrico Panunzi, nel corso della conferenza di Apea che si è tenuta nella sede della ceramica Galassia. A presiedere il numero uno del polo, Antonio Sini. Presenti il presidente della Provincia, Alessandro Romoli e i vertici di Federlazio. Proprio Romoli ha sottolineato che “finalmente la prossima settimana partiranno di lavori al Quartaccio”. Applausi scroscianti in platea che evidentemente travalicano l’importanza della modesta opera stradale. “Oggi si taglia il nastro di partenza di Apea”, ha sentenziato il presidente Sini che ha preannunciato il progetto di una unità energetica di bacino, un laboratorio tecnologico sui combustibili, il proposito di realizzare un sistema di trattamento dell’acqua per il riuso nell’industria. Infine, ha ribadito la determinazione a far scattare finalmente un movimento virtuoso di economia verde e circolare. Il responsabile dell’amministrazione provinciale, Alessandro Romoli, a sua volta, ha sottolineato come palazzo Gentili si stia muovendo concretamente per migliorare la viabilità, per irrobustire l’organico di ispettori dell’ambiente, per calibrare la formazione degli istituti scolastici con le esigenze di formazione di personale qualificato. Il consigliere Panunzi ha fatto cenno alla famigerata rotatoria per sottolineare l’esigenza di “fare squadra tra istituzioni pubbliche e imprese private sulla base di un patto per la crescita nel rispetto dell’ambiente e del sociale. L’Apea è un contenitore che ora va riempito di contenuti e molto dipenderà da tutti noi”. Come si sarà capito, tante buonissime intenzioni alle quali tutti sono chiamati a dare gambe. L’Europa ha messo a disposizione 6 milioni di euro per gli anni dal 2014 al 2020. Averne altrettanti, magari di più o magari di meno. Magari non avere neppure un centesimo, dipenderà molto dalla volontà, dalla capacità di produrre progetti seri e realizzabili. E dalla lungimiranza di imprenditori e politici. L’Apea c’è.
Apea, Sini: “Oggi si taglia il nastro di partenza di una unità energetica di bacino”
di Luciano Costantini