Angela Rosetto: dal latte al sogno di un’impresa femminile

Rossella Cravero

Latteria Santa Rosa Viterbo

Se metti insieme la passione per la propria azienda agricola, la voglia di trovare una realizzazione quando i figli crescono e l’idea che impegno e fatica meritino un riconoscimento maggiore del prezzo a cui viene pagato il latte crudo alla stalla, ti imbatti in Angela Rosetto, che oggi con la figlia Giulia sono i volti della Latteria Santa Rosa a Villanova, Viterbo.

Fabrizio è l’amore incontrato da ragazza, lui di Montefiascone, lei di Fastello, lui deciso a seguire le orme di famiglia nell’azienda agricola creata nel ’43 da nonno Romolo, grazie a Rondinella la prima mucca dell’allevamento, lei una ragazza che inizia la sua strada lavorativa coltivando il sogno di mettere su famiglia.

Il desiderio si realizza: arrivano Giulia e Andrea, Angela sta a casa con loro, li vede crescere e oggi che tutti e due fanno le superiori, Fabrizio capisce che la moglie aspira a qualcosa di più che restare a casa o aiutare lui in azienda dove le mucche sono diventate 250.

«Sono salita anche sul trattore, ma quella non è la mia vita. I figli mi hanno appoggiato in questa idea e abbiamo detto proviamo a creare una latteria tutta nostra».

I Rosetto sono partiti da zero, solo con la forza che può nascere dalla passione per un progetto e dalla carica che una famiglia unita riesce a trovare in ogni situazione.

«Inizialmente abbiamo pensato di aprire a Montefiascone, poi ci siamo detti che il mercato di Viterbo poteva essere più grande e ci siamo messi alla ricerca di un locale. Questa zona della città non la conoscevamo – racconta Angela facendo riferimento alla piazzetta di Villanova- ma abitando a Zepponami volevo stare da questa parte per essere più vicina a casa. Una volta trovato il locale dovevamo cercare chi avrebbe lavorato la materia prima. Un amico di mio marito è stato il nostro punto di riferimento, ma lui lavorava già per due aziende quindi avevamo bisogno di un’altra persona. Mi sono ricordata di quando a Viterbo c’era la latteria Chiodo. Siamo andati e abbiamo trovato la disponibilità di Mario. A questo punto mancavano solo i macchinari e anche su questo siamo stati fortunati, abbiamo incontrato un professionista di Perugia che ci ha spiegato tutto quello di cui avevamo bisogno: una polivalente per mozzarelle, caciotte e ricotta, una culla per lo stracchino, una yogurtiera e un piano da lavoro. Sei mesi di preparativi, da gennaio a giugno e tutto era pronto per partire».

Se la fortuna aiuta gli audaci, Angela e la sua famiglia si sono messi sulla strada giusta e  la Latteria Santa Rosa ha iniziato ad affacciarsi sul mercato viterbese con una lavorazione artigianale capace di far ritrovare i sapori di una volta.

«La soddisfazione più grande? Quando mi hanno detto che il nostro latte ricorda quello che andavano a prendere nelle stalle appena munto. Il dispiacere? Sentirmi dire che la mozzarella la volevano più morbida. Ma noi abbiamo fatto una scelta: offrire un prodotto diverso, un tipo di mozzarella che anche nei giorni successivi all’acquisto, risulti ancora soda e compatta come appena comprata».

Fabrizio Rosetto tutte le mattine arriva alle 4,30 in latteria con il carico di materia prima. Il casaro fa il suo ingresso alle 6,30, un’ora dopo arriva Angela e per ultima Giulia che a sedici anni , dietro il banco sfoggia la sicurezza di una vera professionista. Il lavoro è tanto, ma l’entusiasmo degli inizi fa da volano anche contro la stanchezza. Per il nome la tradizione viterbese ha avuto la meglio: «Latteria Santa Rosa, perché anche noi a Montefiascone riconosciamo l’importanza della Santa. Inoltre la località Le Moiane dove si trova l’azienda agricola, un tempo si chiamava Rosa, e così non abbiamo avuto dubbi».

Oggi anche i cannoli Siciliani sono stati ribattezzati di Santa Rosa perché fatti con ricotta vaccina, contrariamente a quella di pecora usata in Sicilia. Angela si è scoperta un’abile preparatrice di yogurt greco: un concentrato di proteine visto il caratteristico filtraggio con cui si eliminano lattosio e zucchero dal latte. Tra le novità a breve si troverà sul banco anche il latte senza lattosio. Adesso quello intero viene venduto a 80centesimo al litro; su ordinazioni vengono preparati fiordilatte farcito e ciliegine ripiene con lombetto, acciughe, pomodori secchi e olive. «La mia filosofia? Trattare questo banco come la tavola di casa mia, tutto quello che non mi convince al cento per cento non lo propongo al pubblico. Per ora la risposta è stata positiva. Ora aspettiamo l’autunno. I risultati? Come da tradizione dopo Santa Rosa naturalmente».

 

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