Anche in Talete come al governo arrivano i tecnici

Riceviamo e pubblichiamo:
“Il nuovo Amministratore Unico della TALETE ridurrà i costi delle bollette alle famiglie? Si impegnerà a ridurre le perdite degli acquedotti-colabrodo? Lavorerà per applicare la volontà popolare del referendum per cui questo bene fondamentale deve avere natura pubblica?
Macché! L’intenzione è chiara: avviare la privatizzazione dell’acqua!
Questa è la prospettiva già aperta in fase di scelta della forma societaria di Talete, una SPA spacciata per pubblica in quanto costituita dai sindaci del Viterbese, ma che in realtà consente l’ingresso dei privati (ma non consente, ad esempio, la possibilità di fruire di sovvenzioni statali per risolvere i problemi economici).
Negli scorsi anni diversi consigli comunali della Provincia hanno votato mozioni che chiedevano esattamente il contrario: attuazione della legge regionale 5 del 2014 sui bacini idrografici, gestione pubblica delle acque, suo controllo da parte dei territori. La risposta sarà invece l’arrivo di un manager per ripianare i debiti (ovviamente con il rincaro delle bollette): una scelta votata da tutti, centrodestra e centrosinistra. Sono questi i cambiamenti che gli amministratori promettevano in campagna elettorale?
Rifondazione comunista continua la mobilitazione, anche con i Comitati per l’acqua pubblica, affinché la gestione di questo bene pubblico e fondamentale sia fuori dal mercato. Per questo, nel cuore della campagna nazionale PIU’ PUBBLICO SUBITO, stamattina siamo andati a manifestare davanti alla sede della Talete, a Viterbo, in Via Romiti”.
Partito della Rifondazione Comunista (Sinistra Europea)
Federazione Provinciale di Viterbo
COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI