Allumiere: Lo spettacolo del Palio delle Contrade

di Cristiana Vallarino

Un week end di fine agosto all’insegna della tradizione, della storia, del folklore e del buon cibo: la si può trascorrere il 24 e il 25 ad Allumiere, comune collinare dell’hinterland romano, a meno di un’ora di auto da Viterbo. Il paese ospita infatti il 55° Palio delle Contrade, ispirato a quello di Siena, ma corso dai somari.

Se la gara vera e propria si esaurisce in una ventina di minuti, nel tardo pomeriggio della domenica, lo spirito del Palio pervade il paese e i suoi abitanti per tutto l’anno. E’ sempre stato così, fin da quando un sindaco lungimirante, Riccardo Rinaldi, si inventò la manifestazione, dividendo il paese in sei contrade, per ridare coesione e spirito di appartenenza a una realtà che rischiava di sfaldarsi con la graduale chiusura della principale attività produttiva in loco, le cave d’allume, nate sotto lo Stato Pontificio. Rinaldi, oggi 92enne in gamba è stato presente, accanto all’attuale sindaco Antonio Pasquini, in tutte le occasioni in cui Pro Loco e amministrazione comunale, insieme all’associazione Eureka e alle Contrade hanno illustrato il Palio numero 55. Non solo corsa degli asini, appunto, ma molto di più: il Palio è la punta di un iceberg formato dalla collaborazione e cooperazione tra gli abitanti e funge anche da legame tra vecchie e nuove generazioni. La gara infatti è preceduta dal corteo storico (250 figuranti, dal 2018 vanta il patrocinio del Mibac) e dall’esibizione degli sbandieratori. Sono due momenti di estrema importanza per ogni contradaiolo e – come spiegato sia dalle assessori Brunella Franceschini che Tiziana Cimaroli che dalla presidente Pro Loco Tiziana Franceschini – si portano dietro un lungo e accurato lavoro di ricerca storica e di impegno da parte delle sarte che cuciono i costumi, anno dopo anno sempre migliori e sempre più rispondenti a quelli del tempo di Agostino Chigi, banchiere senese cui si deve la nascita del primo nucleo abitato nei primi anni del 1500. A scegliere la migliore sfilata di ogni edizione è chiamata una giuria di esperti antropologi e costumisti, pronti a notare ogni particolare difforme. A giudicare la bravura degli sbandieratori e dei tamburini, molti giovanissimi con la presenza di qualche ragazza, sono invece gli esponenti viterbesi del Gruppo della Contrada Trinità di Soriano nel Cimino, pluripremiati a livello nazionale e internazionale.

Da settimane in paese si respira l’aria di festa mista a competizione: la conquista del Palio (lo stendardo stavolta ispirato ai 500 anni dalla nascita di Leonardo e firmato dall’artista Maria Luisa Taranta) che resta in possesso della contrada vincitrice per un anno (da tre è di casa alla Polveriera). Il nuovo Palio, presentato alla cittadinanza il 15 agosto con una cerimonia organizzata dall’associazione Eureka, presieduta da Silvia Sestili, è ora esposto nella chiesa che s’affaccia sulla piazza. Il piano terra del Palazzo Camerale ospita una esposizione che racconta l’oltre mezzo secolo di storia del Palio, per il secondo anno sempre a cura dell’Eureka, si tratta di una sorta di anticipo di un vero e proprio museo che il Comune intende costituire a breve. Dalle finestre del palazzo comunale già sventolano i simboli delle sei contrade Burò, Ghetto, La Bianca, Nona, Polveriera, Sant’Antonio e, in questi ultimi giorni prima della domenica più attesa, ognuna di loro ospita feste cene e iniziative, mirate a tener viva l’attenzione sul Palio, ma anche a raccogliere fondi, visto che la manifestazione si regge quasi esclusivamente sul volontariato. Sabato 24 segna, nel tardo pomeriggio, altri momenti importanti, quello della provaccia e del minipalio: fantini e somari testano la pista sterrata già allestita in piazza della Repubblica, dove poi si disputeranno le batterie della gara vera e propria. Gara che conta su un regolamento molto severo che mira a tutelare cavalieri e asini e che spesso subisce aggiustamenti proprio per essere il più possibile efficace. L’ultima variazione è stata siglata proprio l’altro giorno. La giornata di domenica inizia alle 11, con la consegna degli abiti e dei finimenti e poi la punzonatura degli animali, seguita dalla benedizione sul sagrato della chiesa. Dalle 17 l’abbraccio della folla attorno la piazza si stringerà attorno al corteo storico e agli sbandieratori. Poi conto alla rovescia per le attese “sgabbiate”, cioè l’uscita dei concorrenti nelle tre batterie che decreteranno i campioni della piazza e quindi l’ambito Cencio sarà calato dal balcone del Comune ai contradaioli vittoriosi.

Per il week end, soprattutto la domenica, Allumiere si prepara ad accogliere migliaia di visitatori. Se ristoranti, pizzerie e bar hanno già moltiplicato le scorte e cominciato a prepararsi per offrire l’ampia gamma di prodotti enogastromici a km0, l’amministrazione, di concerto con le forze dell’ordine, la municipale e la Protezione Civile, ha messo a punto un piano logistico, secondo le prescrizioni stabilite per questo tipo di eventi: in accurate planimetrie individuati vie di fuga, punti di primo soccorso della Cri, accessi ai portatori di handicap e servizi igienici. Prevista naturalmente la prevede la chiusura al traffico auto del centro. Le macchine saranno fatte parcheggiare nelle strade attorno o nelle aree di sosta allestite in periferia. Davanti alla stazione dei carabinieri di via Garibaldi (dove c’è pure il parcheggio per portatori di handicap) partirà un servizio navetta che raggiungerà località Fossetto a La Bianca, il campo sportivo di Tolfa e quello di Allumiere (Cavaccia) e l’area antistante il deposito Cotral sulla Braccianese Claudia. Il servizio gratuito sarà garantito per il sabato dalle ore 17 alle ore 2 del mattino e per la domenica dalle ore 15 alle ore 24.

Informazioni più dettagliate sulla manifestazione, la sua storia e la 55esima edizione si trovano pure sulla pagina facebook del Palio delle Contrade.

 

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