Alette di pollo glassate la ricetta semplice e gustosa di Leda

di Leda Borghi*

Le ali di pollo glassate sono un secondo piatto rivisitato da una cucina contadina, in cui il pollo allevato nella propria aia diventava il protagonista a tavola, cucinato nelle variabili utilizzando le varie parti, al forno con patate, al tegame con olive, lesso in brodo. Le alette di pollo glassate che vi propongo in questa settimana sono un piatto appetitoso, semplicissimo da preparare che  ha molte variabili di condimento, io vi propongo la più semplice per darvi  l’occasione perfetta di sperimentarlo, in questa quarantena che siate single, coppia, famiglia  le alette vanno benissimo come unico piatto anche a pranzo o come secondo piatto a cena . Un contorno di patate cotte in forno, tagliate sottili lo renderà un piatto prelibato.

Ingredienti
1 chilo di alette di pollo già divise,
1 cucchiaio di paprika dolce,
1 cucchiaino di cumino in polvere,
1 cucchiaino di zenzero in polvere,
1 cucchiaino di semi di finocchio in polvere,
1 cucchiaino di sale,
mezzo cucchiaino di pepe o peperoncino,
mezza tazza di senape forte,
mezza tazza di salsa barbecue.

Procedimento
Mettere le alette in una zuppiera e mescolarle insieme alla senape affinché si distribuisca uniformemente.
Aggiungere il mix di spezie e mescolare nuovamente.
Porre le alette in una teglia e infornare a 180 gradi per circa 45 minuti, o fino a che non risulteranno ben dorate.
Tirare fuori la teglia, spennellare le alette con la salsa barbecue e porre sotto il grill per qualche minuto, affinché la salsa si attacchi e si asciughi.

Buon Appetito.

 

*Leda Borghi vive nella campagna romana dove coltiva, cucina e riceve amici.
Insieme a piante, pomodorini e fiori ciò che coltiva è una grande passione per la cucina. Ex ristoratrice mai pentita, ha collaborato con le sue ricette con la rivista Il Salvagente e scrive on line su GiampaTv, portale dell’autore televisivo Giampaolo Trombetti, all’interno del quale cura la rubrica Leda in cucina. Nel 2016 è uscito il suo libro Ricette di una ragazza perbene, non un manuale di istruzioni per la cucina, ma un percorso della memoria. Che si tratti di un incontro occasionale, da cui nasce una reciproca conoscenza, o degli affetti familiari, Leda Borghi sintetizza tradizione e rivisitazioni culinarie strizzando l’occhio alla convivialità e all’incontro con l’altro.

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